Ho appena finito di leggere il libro di
Shafique Kesavjee - “Il re, il saggio e il buffone”. E' un libro
che parla di un torneo alquanto originale che si svolge in un
ipotetico regno. Il torneo viene indetto dal Re di questo stato a
seguito di un sogno che turba le notti dei tre protagonisti, appunto
il Re, il Saggio e il Buffone del titolo. Ma cosa hanno sognato i tre
personaggi? Qualcosa di misterioso ed inquietante al tempo stesso e
che richiede una risposta di tipo religioso, più che razionale. Il
regno, però, non ha una religione di stato, quindi quale scegliere?
Vengono così invitati i rappresentanti, ritenuti dai capi religiosi
delle principali religioni i più preparati, da far competere con gli
altri; gli atleti devono esporre i principi della propria religione e
sottoporsi, interessante idea, alle domande del pubblico e degli
altri “atleti” (per la cronaca partecipano un ateo, un cattolico,
un musulmano, un induista, un buddhista ed un ebreo), confronto che
si tinge anche di un piccolo mistero...
E' un'utopia avere un'olimpiade delle
religioni? Da come vanno le cose direi proprio di sì, specialmente
quando una confessione si ritiene superiore alle altre e specialmente
quando c'è la convinzione che tutti la debbano pensare alla stessa
maniera. L'autore, che tra l'altro è un pastore protestante, mette
in evidenza molti punti di contatto tra le varie religioni, più che
delle differenze; altro aspetto interessante è che abbia dato
l'opportunità anche ad un ateo di esprimere il punto di vista di chi
non crede, dato che gli atei spesso non vengono nemmeno considerati
nelle dissertazioni teologiche. Ma al di là di tutto questo, ripeto,
c'è sempre la convinzione che “la mia religione sia migliore della
tua”.
Frase del libro che ho sottolineato
- “Se Dio esiste, come può sopportare tutto questo senza alzare un dito? Eppure il cielo resta silenzioso, <<L'unica scusa di Dio è non esistere>>, ha scritto Stendal." Citazione dalla prova dell'ateo.
P.s. Proprio in questi giorni ho letto
un articolo in cui il Professor Veronesi si domandava come potesse
esistere un Dio dopo quanto accaduto ad Auschwitz o dopo aver visto
bambini malati di cancro. Apriti cielo, ho letto alcuni forum di chi
contestava le affermazioni di Veronesi spesso con una animosità che
ci porta poco lontano. Perché siamo convinti di essere nel giusto
qualunque credo si abbia e gli altri siano nel torto. Mah!?
Shafique Kesavjee - Il re, il saggio e
il buffone, Einaudi editore, 221 pagine.