Ho appena finito di
leggere “Il pettirosso” di Jo Nesbo. Ora capisco per quale motivo
sia stato il primo libro tradotto in Italia, pur essendo successivo a
“Il pipistrello”: l'autore in questa opera ha maturato un suo
stile, che nel primo era ancora piuttosto acerbo. Si parla ancora
delle vicissitudini del Commissario Harry Hole, personaggio un po'
fuori dalle righe. La trama è abbastanza complicata, sia per il
fatto che i personaggi hanno nomi norvegesi e, quindi di difficile
memorizzazione, sia perché quelli che sembrano eventi a sé stanti,
in qualche maniera poi si intrecciano e la soluzione al caso non è
scontata come si potrebbe pensare. E' un libro che ho dovuto leggere
con una certa autodisciplina: è necessario saper dire basta,
altrimenti la trama ti tiene incollato senza darti respiro così da
macinare le 400 e più pagine del libro in poco tempo.