Ennesima avventura per
il Commissario Montalbano. Fa da sottofondo alla storia la tratta dei
migranti: anche Vigata è oggetto di sbarco delle navi che recuperano
in mare aperto migranti dalle barcarole che tentano la traversata del
Mediterraneo. In una sera di sbarchi accade un efferato omicidio:
Elena, una sarta del paese, viene uccisa con diversi colpi di
forbice. Chi c'è dietro? Chi poteva voler male alla signora?
Nonostante sia il
centesimo romanzo di Camilleri, questo è il suo primo libro che
leggo ed in particolare il primo della serie sul Commissario
Montalbano, pur conoscendo bene il personaggio televisivo (...e il
volto di Zingaretti ben si adatta a quello del Commissario....). Sono
però rimasto spiazzato dal fatto che sia scritto in dialetto, e
questo non lo rende di semplice lettura, specialmente all'inizio,
anche se immagino si tratti di un dialetto un po'annacquato. Perché
scrivere in dialetto? Per rendere meglio le caratteristiche peculiari
del personaggio, della terra e delle persone che lo vivono? Per
dimostrare che anche il dialetto è una lingua viva e degna di essere
utilizzata in letteratura? Mi piacerebbe poterlo chiedere
direttamente a Camilleri.