domenica 21 gennaio 2018

Liza Marklund – Lupo rosso


2010, Ed. Marsilio, Collana Tascabili maxi. Gialli, trad. L. Cangemi

In occasione del trentennale dell'attentato alla base aerea di Lulea, in Svezia, Annika Bengtzon, giornalista di inchiesta, intende effettuare un reportage in cui ripercorrere la vicenda, che ha ancora diversi lati oscuri, e gli eventuali mandanti ed esecutori. Per questo reportage Annika prende contatto con un giornalista di una locale testata, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla vicenda. Purtroppo la sera prima dell'incontro tra i due, il giornalista viene investito da un'auto mentre torna a casa e l'incidente viene liquidato come l'opera di un pirata della strada. Annika scopre, però, dalla presenza di un testimone oculare, che non si è trattato affatto di una fatalità ma di un investimento volontario, tanto che il presunto pirata, dopo aver investito il giornalista, lo investe di nuovo passandoci sopra una seconda ed una terza volta..... Annika inizia così le sue indagini, che la porteranno alla scoperta di una cellula terroristica attiva in quegli anni e che....
Annika non è solo una brava reporter ma è anche una mamma ed una moglie, e proprio su questo fronte deve condurre un'altra indagine che ha come oggetto la propria vita personale: suo marito la sta tradendo con una collaboratrice. La protagonista è quindi in perenne lotta per dimostrare il proprio valore sia come reporter (le conclusioni a cui arriva sono talmente scottanti e sul momento poco convincenti da avere contro tutta la redazione), che come donna, vedendo nel tradimento del marito una sua mancanza, che, infine, come madre, perché non riesce a dedicare il tempo che vorrebbe ai suoi bambini.
La testardaggine, l'intuito e la costanza fanno di Annika un personaggio che può sembrare inossidabile, un vero e proprio caterpillar, ma che la Marklund ci rende umano, vicino al lettore, mettendo in evidenza tutte le sue fragilità e le sue insicurezze.

Frase sottolineata
“… libertà. La tirannide del nostro tempo.”