domenica 28 ottobre 2018

Haruki Murakami – Kafka sulla spiaggia

Einaudi Super ET, trad. Giorgio Amitrano

Romanzo che consta di due storie parallele che l'autore porta avanti in maniera alternata per tutto il libro, come è nel suo stile. La prima vede protagonista Tamura Kafka che nel giorno del compimento dei suoi 15 anni decide di scappare di casa, di scappare da un padre assente, di scappare dalla presenza di una madre che lo aveva abbandonato, ma per andare dove?
Nella seconda storia scopriamo, grazie ad una serie di vecchie interviste fatte dagli americani subito dopo il termine della II guerra mondiale, che durante il periodo bellico 16 bambini di una scuola elementare perdono conoscenza in maniera misteriosa durante una gita. Tutti si risvegliano dopo poco, eccetto uno che rimane in uno stato vegetativo per diverso tempo ed al suo risveglio non sarà più come prima.
Questi due eventi sono scollegati tra loro oppure hanno qualcosa in comune?
Pur narrando vicende che si mescolano tra il reale e l'onirico il romanzo scorre molto bene. Murakami riesce a descrivere in maniera semplice concetti difficili senza mai annoiare.


Frasi sottolineate
  • Gente priva di immaginazione, intollerante, senza orizzonti. Gente che vive una realtà fatta di convinzioni tutte sue, slogan vuoti, ideali orecchiati qua e là, sistemi rigidi. Sono queste le persone che a me fanno davvero paura. (mi sembra sia una frase rivolta alla politica attuale)
  • Chiedi, e ti vergognerai un attimo, non chiedere e ti vergognerai per sempre...
  • … ma per sapere cosa accadrà bisogna aspettare che accada. Sai, spesso le cose vanno in modo diverso da come immaginiamo. Ci sono cose che anche se uno le spiega a parole, non si possono comunicare. La vera risposta non può essere espressa in forma di parole.

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