domenica 29 gennaio 2017

Chris Kyle - “American sniper..."


Chris Kyle, Scott McEwen, Jim De Felice - “American sniper. Autobiografia del cecchino più letale della storia americana”, trad. S. Crimi, L. Tasso, G. Zucca

“American sniper” è un libro che ho scoperto solo dopo aver visto il film diretto da Clint Eastwood, quest'ultimo decisamente migliore del libro. Il buon vecchio Clint è riuscito ha smussare molti aspetti “critici” del personaggio, forse così da creare meno problemi in sede di distribuzione.
Il protagonista, Chris Kile, è un po' lo stereotipo del cowboy americano che, terminata la conquista del West con la vittoria dell'uomo bianco sui selvaggi pellerossa, va ad esportare la visione occidentale di come deve essere fatto il mondo. Ai tempi della guerra fredda i “selvaggi” sono stati i russi e i loro paesi satelliti, ora sono i terroristi musulmani, i ceceni, ecc., e non è un caso che proprio il protagonista chiami “selvaggi” i suoi nemici.
Kyle era un “Navy Seal” (corpo d'elite della marina USA), che credeva nei valori “Patria, Dio e famiglia”, anche se le ultime due voci non sono in un ordine preciso (parole dell'autore), per cui tutto quanto venga ordinato, a testa bassa, deve essere eseguito.
Forse io sono figlio di un Europa che ha dato alla luce un certo Copernico o un certo Galileo che sono andati contro quanto era la dottrina ufficiale dell'epoca; un'Europa che mi ha insegnato che se qualcuno mi dice di buttarmi nel pozzo di certo ci penso prima di farlo... Sono un lettore del defunto Terzani, che vedeva nel nemico “l'altro” che aveva comunque le sue ragioni, lui che è stato il primo italiano a passare un periodo con i Vietcong, per capire proprio le ragioni dell'altro, lui che dopo l'attentato dell'11 Settembre è partito per l'Afghanistan per conoscere proprio questo fantomatico altro, briga che molti non si sono presi... Per cui non ho proprio lo stesso ordine di valori del protagonista.
Lo stile di scrittura è molto semplice e lineare; il libro si legge bene anche si sofferma su aspetti che potevano essere solo accennati, ma che sono comunque utili alla comprensione del personaggio e dei suoi valori. Alla fine, ripeto, decisamente meglio il film del libro.