lunedì 29 giugno 2020

Tiziano Terzani - in America

ed. Longanesi.

Un libro postumo a cura di Alan Loreti. Un libro costruito utilizzando una serie di articoli scritti da Terzani durante il suo periodo americano, articoli che vanno dal 29 ottobre del 1967 al 29 novembre del 1970.
Il giornalista Terzani c’è già tutto, con il suo modo di guardare la realtà sempre in maniera critica, mettendo in evidenza le molteplici contraddizioni di una società che combatteva all’estero la sua guerra contro il comunismo, vedi la guerra in Vietnam, senza riuscire a gestire ciò che accadeva all’interno dei propri confini, come le disuguaglianze razziali.
Le analisi che Terzani fa dell’America negli anni ‘70 possono essere tranquillamente rilette oggi guardando la società attuale: basta cambiare le date e i nomi dei protagonisti, poi il resto è pressoché confrontabile con quanto accade oggi.

Frasi sottolineate
  • Vivendo a New York e leggendo quello splendido giornale che era a quel tempo, e in parte è rimasto, il New York Times, mi rendevo conto dell’importanza enorme nel formare l’opinione della gente di chi scrive, di chi, avendo capito un po’ di più ed essendo gli occhi e gli orecchi del lettore, dice delle cose a cui il lettore non arriverebbe da solo. (N.d.a. Quanti dei giornalisti attuali è in grado di poter affermare una cosa del genere, specialmente di quelli che si occupano di politica?).
  • Per Wallace il sistema educativo nazionale crea solo dei disadattati, perché sostanzialmente è in mani a “educatori liberali” che non capiscono nulla di politica; e le varie dimostrazioni e i riots, provocati dagli “infiltrati comunisti”, si risolverebbero facilmente se si desse più potere alla polizia e se solo “si rompesse qualche testa in più “. (Ma non è ciò che viene denunciato ora anche da noi? Non è quello che sta accadendo proprio ora negli Stati Uniti?).

    LONGANESI - Tiziano Terzani - In America. Cronache Da Un Mondo In ...

lunedì 15 giugno 2020

Child Lee - Il nemico

Longanesi ed. La Gaja scienza - Trad. A. Tissoni

Il libro è ambientato nel 1990, poco dopo la caduta del muro di Berlino, sulla soglia di un possibile collasso dell'Unione Sovietica. Jack Reacher è ancora maggiore dell'esercito USA e poliziotto militare improvvisamente dirottato da Berlino in un paese della Carolina del Nord presso una base militare. Il caso vuole che la notte dell'ultimo dell'anno venga trovato morto in un infimo motel un generale americano delle truppe corazzate che, partito da Francoforte, doveva partecipare ad una conferenza a Fort Irving in California. Causa del decesso? Un infarto. Caso chiuso? Certamente no. Tante domande si affollano nella testa del maggiore, domande che troveranno una risposta dopo oltre una settimana e quattro omicidi; tanti tasselli che alla fine trovano l'esatta combinazione e portano il nostro protagonista alla soluzione e al suo trasferimento presso la destinazione originaria con un grado diverso da quello di partenza.
Non è il primo libro della serie che recensisco, quindi chi mi segue sa già cosa pensi e che tipologia di libri siano. Il protagonista, anche da militare, è uno che preferisce il basso profilo e sa come tenerlo, ma sa anche come attirare l'attenzione su di sé e come indisporre i suoi superiori. Al tempo stesso è uno che ama il proprio lavoro tanto da mettere in pericolo anche la carriera pur di non scendere a compromessi.