mercoledì 14 febbraio 2018

Giorgio Faletti – L'ultimo giorno di sole


(Baldini & Castoldi, ed. 2017)

Questo libro è stato pubblicato postumo, essendo Faletti scomparso nel 2014, e da esso è nato anche uno spettacolo teatrale, per il quale la storia era stata originariamente concepita.
Il libro narra di una imminente fine del mondo, dapprima prevista da un astronomo, che però non viene preso in considerazione, e poi, a seguito di alcuni eventi naturali, dimostratasi reale. La fine avverrà perché l'energia del sole investirà un lato della terra e tutti coloro che possono, animali compresi, cercano con ogni mezzo di mettersi in salvo spostandosi sul lato opposto. In una città oramai abbandonata, e proprio laddove è previsto l'effetto più devastante, Linda, la protagonista, ripercorre le vie della città e dei ricordi, che partono dal concepimento e arrivano fino all'ultimo giorno di sole.
Libro intimistico di riflessioni, che non cede mai alla rabbia per questo ”ultimo giorno di sole” trascorso non a cercare una vana (?) salvezza ma a rimanere e ripercorrere luoghi che hanno visto correre le vicende di persone e soprattutto dei propri ricordi. Ogni capitolo termina con dei versi di una canzone che ha come tema quanto narrato nel capitolo stesso, canzoni che possono essere ascoltate collegandosi ai siti indicati.
Nel testo mi immagino un Giorgio Faletti prossimo al suo “ultimo giorno di sole”, al quale non può sfuggire ma che, anziché farsi prendere dalla disperazione, dalla rabbia, dall'invidia per chi ha ulteriori giorni, dedica invece alla scrittura di questo bel libro.

Frase sottolineata
Ci sono occasioni in cui le parole sono l'oro degli sciocchi: per quante te ne vengano in mente non possono avere il valore del silenzio.

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lunedì 5 febbraio 2018

Daniel Pennac - Kamo


(Einaudi Scuola, ed. 1996, trad. Paola Novarese)

Libro composto da tre racconti: “L'Agenzia Babele”, “L'evasione di Kamo” e “Io e Kamo”. Il protagonista, manco a dirlo, è Kamo , un ragazzo orfano di padre, con una madre eccentrica, Tatiana, ed un amico, che è poi l'io narrante dei racconti. Nel primo racconto la madre di Kamo, con un abile stratagemma, riesce a far imparare al proprio figlio l'inglese in soli 3 mesi;. Nel secondo racconto, durante un'assenza della mamma, Kamo è ospitato a casa dell'amico e una sera ha un terribile incidente in bicicletta, che lo porta a lottare tra la vita e la morte. La dinamica dell'incidente presenta delle sconcertanti analogie con un incidente accaduto ad un suo bisnonno, anche lui di nome Kamo. Infine nel terzo racconto i nostri due protagonisti sono alle prese con il professore di francese che assegna ogni settimana un tema, ma questa volta il titolo sembra letteralmente impossibile, tanto da “trasformare” sia gli alunni che le famiglie e persino il professore.
Pennac scrive storie che possono essere sia da ragazzi che da adulti e anche io ricordo di avere conosciuto un “Kamo” nelle scuole frequentate: ho vissuto la solidarietà tra studenti, il rapporto genitore-figlio e mi è capitato da adolescente di pensare a come potrebbe essere la vita da adulti. Pennac, insomma, è riuscito a farmi tornare alla mente tanti aneddoti legati alla mia vita di studente.

Frasi sottolineate:
I litigi sono come gli inverni, ognuno rimane chiuso nella propria casa, in solitudine. Fu un lungo inverno.

Le cose non avvengono mai senza che ci si domandi il perché. Gli avvenimenti urlano. Esigono una spiegazione. Voglio un colpevole.