domenica 10 gennaio 2021

Haruki Murakami - Abbandonare un gatto

trad. Antonietta Pastore, ed. Einaudi Supercoralli 


Un piccolo libro di ricordi che partono da un episodio, l’abbandono di un gatto ad opera del padre di Murakami e di cui è testimone il piccolo Haruki. Da questo episodio partono una serie di riflessioni su alcuni eventi del passato, in particolare il rapporto con il padre. È così un’occasione per ripercorrere anche alcuni episodi che hanno avuto come protagonista il padre durante la guerra in Cina e la seconda guerra mondiale, episodi che Haruki ha ricostruito dopo la morte del genitore.


Non posso essere oggettivo quando parlo di un libro di Murakami, perché è un autore che mi piace particolarmente. Mi piace l’apparente semplicità con cui riesce a mettere insieme parole e frasi, per le storie che racconta, e, in questo breve libro (.....troppo breve) sono narrati eventi della vita del padre, in parte vissuti direttamente ed in parte ricostruiti, che in alcuni casi ritornano negli altri suoi libri. Il racconto è integrato e abbellito dalle illustrazioni di Emiliano Ponzi.


Frase sottolineata

...ognuno di noi è una delle innumerevoli, anonime gocce di pioggia che cadono su una vasta pianura. Una goccia che ha una sua individualità, ma è sostituibile. Eppure quella goccia di pioggia ha i suoi pensieri, ha la sua storia e il dovere di continuarla.



Abbandonare un gatto - Haruki Murakami - copertina