Ho appena finito di
leggere il libro “Confessione” di Kanae Minato. Il primo giudizio
che mi viene è: “Bello!”. “Confessione” è un racconto
suddiviso in 6 capitoli, 6 confessioni, che ruotano intorno alla
morte di una bambina, 5 diversi punti di vista, 5 diversi stati
d'animo che fanno comprendere la tragedia umana che unisce i
protagonisti di questa drammatica vicenda con un epilogo che lascia
letteralmente senza fiato.
Capitolo 1°: la
professoressa Moriguchi, una giovane madre impossibilitata ad
abbracciare il marito gravemente malato, trova la bambina morta
assassinata nella scuola dove insegna. Al termine del quadrimenstre
annuncia di essersi fatta giustizia da sola.
Capitolo 2°: Mizuki,
un'alunna della professoressa Moriguchi, le invia una lettera nella
quale l'aggiorna sulle ultime vicissitudini della sua classe dopo
l'annuncio della sua vendetta. Mizuki, dopo che si è rifiutata di
punire l'assassino come hanno fatto invece i suoi compagni di classe,
subisce le conseguenze proprio da parte dei propri compagni, tanto da
venire accostata a lui nella casta degli intoccabili, pur essendo
innocente.
Capitolo 3°: la
sorella di uno dei due assassini della bambina ricostruisce la storia
dal punto di vista della mamma dell'assassino tramite un diario che
teneva con lo spirito di annotare le cose brutte così da
dimenticarle. La madre è stata educata in maniera rigida dai propri
genitori, perché femmina, e stravede per il proprio figlio tanto da
non accettare che sia veramente lui uno dei due assassini della
bambina e fino all'ultimo scarica la colpa sugli altri.
Capitolo 4°: il punto
di vista del figlio, debole di mente, insicuro, che matura il gesto
sconsiderato che lo ha portato a fare quello che poi ha fatto ed il
seguente calvario causato dalla vendetta della professoressa.
Capitolo 5°: è la
confessione dell'altro assassino che considera le persone stupide,
idiote, non alla sua altezza.
Capitolo 6° -
l'epilogo, torna la professoressa con una confessione finale proprio
mentre vede realizzarsi la sua vendetta.
Sono questi i
protagonisti di questo libro giapponese che unisce il dolore di una
madre, la voglia di attenzioni di adolescenti e mette sul banco degli
imputati il sistema educativo dei genitori e della scuola. Dal libro
è stato tratto anche un film, Confessions, che ricalca fedelmente il
libro di Minato.
Frasi sottolineate
Dal monologo della
professoressa Moriguchi: “...mi sono detta che al mondo non
esistono persone impeccabili e perfette. Un insegnante ha il diritto
di parlare con eccessivo ardore ai suoi studenti? Non corre il
rischio di dare origine a gravi malintesi? Coloro che agiscono in
questo modo, tentando di inculcare i propri valori e le proprie idee,
non lo fanno forse per puro autocompiacimento e perché sono abituati
a guardare gli alunni dall'alto verso il basso?”.
Dalla confessione di
Mizuki: “I più tendono a reputare giusto che un crimine atroce
venga sempre e comunque punito con la pena di morte, senza rendersi
conto che in realtà si tratta di una vera e propria contraddizione,
in quanto punire una persona con la morte equivale a ucciderla.
Purtroppo la stragrande maggioranza delle persone pensa che il valore
della vita non sia uguale per tutti, e ovviamente reputa un criminale
indegno di vivere. Del resto non si fa altro che operare continue
discriminazioni in base al ceto sociale, alla fama personale e via
dicendo, o sbaglio? Ma cos'è, di preciso, che fa acquisire alla
gente un tale modo di pensare e vedere le cose?”
Dalla confessione di
Watanabe: “La vita è più leggera della schiuma, ma un cadavere è
più pesante di un blocco d'acciaio”.