venerdì 29 maggio 2015

Kanae Minato - Confessione


Ho appena finito di leggere il libro “Confessione” di Kanae Minato. Il primo giudizio che mi viene è: “Bello!”. “Confessione” è un racconto suddiviso in 6 capitoli, 6 confessioni, che ruotano intorno alla morte di una bambina, 5 diversi punti di vista, 5 diversi stati d'animo che fanno comprendere la tragedia umana che unisce i protagonisti di questa drammatica vicenda con un epilogo che lascia letteralmente senza fiato.
Capitolo 1°: la professoressa Moriguchi, una giovane madre impossibilitata ad abbracciare il marito gravemente malato, trova la bambina morta assassinata nella scuola dove insegna. Al termine del quadrimenstre annuncia di essersi fatta giustizia da sola.
Capitolo 2°: Mizuki, un'alunna della professoressa Moriguchi, le invia una lettera nella quale l'aggiorna sulle ultime vicissitudini della sua classe dopo l'annuncio della sua vendetta. Mizuki, dopo che si è rifiutata di punire l'assassino come hanno fatto invece i suoi compagni di classe, subisce le conseguenze proprio da parte dei propri compagni, tanto da venire accostata a lui nella casta degli intoccabili, pur essendo innocente.
Capitolo 3°: la sorella di uno dei due assassini della bambina ricostruisce la storia dal punto di vista della mamma dell'assassino tramite un diario che teneva con lo spirito di annotare le cose brutte così da dimenticarle. La madre è stata educata in maniera rigida dai propri genitori, perché femmina, e stravede per il proprio figlio tanto da non accettare che sia veramente lui uno dei due assassini della bambina e fino all'ultimo scarica la colpa sugli altri.
Capitolo 4°: il punto di vista del figlio, debole di mente, insicuro, che matura il gesto sconsiderato che lo ha portato a fare quello che poi ha fatto ed il seguente calvario causato dalla vendetta della professoressa.
Capitolo 5°: è la confessione dell'altro assassino che considera le persone stupide, idiote, non alla sua altezza.
Capitolo 6° - l'epilogo, torna la professoressa con una confessione finale proprio mentre vede realizzarsi la sua vendetta.
Sono questi i protagonisti di questo libro giapponese che unisce il dolore di una madre, la voglia di attenzioni di adolescenti e mette sul banco degli imputati il sistema educativo dei genitori e della scuola. Dal libro è stato tratto anche un film, Confessions, che ricalca fedelmente il libro di Minato.

Frasi sottolineate
Dal monologo della professoressa Moriguchi: “...mi sono detta che al mondo non esistono persone impeccabili e perfette. Un insegnante ha il diritto di parlare con eccessivo ardore ai suoi studenti? Non corre il rischio di dare origine a gravi malintesi? Coloro che agiscono in questo modo, tentando di inculcare i propri valori e le proprie idee, non lo fanno forse per puro autocompiacimento e perché sono abituati a guardare gli alunni dall'alto verso il basso?”.
Dalla confessione di Mizuki: “I più tendono a reputare giusto che un crimine atroce venga sempre e comunque punito con la pena di morte, senza rendersi conto che in realtà si tratta di una vera e propria contraddizione, in quanto punire una persona con la morte equivale a ucciderla. Purtroppo la stragrande maggioranza delle persone pensa che il valore della vita non sia uguale per tutti, e ovviamente reputa un criminale indegno di vivere. Del resto non si fa altro che operare continue discriminazioni in base al ceto sociale, alla fama personale e via dicendo, o sbaglio? Ma cos'è, di preciso, che fa acquisire alla gente un tale modo di pensare e vedere le cose?”
Dalla confessione di Watanabe: “La vita è più leggera della schiuma, ma un cadavere è più pesante di un blocco d'acciaio”.