domenica 30 dicembre 2018

Claudio Giunta - Come non scrivere (Ed. UTET)

Non pensate ad un libro di grammatica o di lezioni di scrittura creativa. L'intento dell'autore è quello di uno sfogo indirizzato soprattutto contro la cattiva scrittura, e, a favore della sua tesi, riporta esempi di testi che normalmente possiamo ritrovare in articoli di giornali, in temi o altro materiale e che, riscritti, acquistano una nuova linearità e bellezza. L'analisi dei testi poi cade inevitabilmente su alcune regole che vanno dalla punteggiatura alla sintassi, da come si scrivono alcune parole, ad alcune norme di scrittura, come inserire il “grassetto”, le “virgolette”, ecc. 

Un manualetto pratico che andrebbe regalato a tutte quelle persone che si iscrivono sui social ed alle quali piace scrivere su tutto, quando invece farebbero bene a pensare ed eventualmente poi a scrivere, regola di base ormai dimenticata.

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mercoledì 12 dicembre 2018

Daniel Pennac - L'occhio del lupo

(ed. Salani)

In uno zoo si incontrano un ragazzo ed un lupo guercio. Il primo è diverso dagli altri ragazzi che di solito frequentano il parco: lui non provoca gli animali con versacci o provocazioni, se ne sta lì, immobile, davanti alla gabbia del lupo e fissa l'animale, tutti i giorni. Il lupo era cresciuto con il timore dell'uomo, doveva starne alla larga, e da quando è rinchiuso nella gabbia non degna di alcuna considerazione gli esseri umani, ragazzo compreso.
Tutti i giorni, ogni volta che il lupo si sveglia, vede il ragazzo di fronte alla propria gabbia e questo lo mette a disagio. Per sfida, allora, si ferma e comincia a sua volta a fissare il ragazzo, senza alcun timore: del resto lui è un lupo e per definizione non ha paura di niente. C'è qualcosa, però, che lo mette ancora di più in difficoltà: il ragazzo ha due occhi, mentre lui uno solo, quindi quale guardare? Il ragazzo, senza dire niente, chiude un occhio, così da essere pari e, per magia, si apre una finestra all'interno della quale entrambi possono rivivere il passato dell'altro, un passato che per entrambi è stato doloroso ma al tempo stesso molto avventuroso.

Non fatevi ingannare dalla classificazione del libro, ovvero, romanzo per ragazzi: può essere letto come una semplice favola, ma è un libro denso di significati. Ad esempio il valore dell'empatia che si crea tra i due protagonisti, che rende possibile un dialogo pur appartenendo essi a due specie diverse: pura poesia.

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domenica 18 novembre 2018

Antonio Manzini - La Giostra dei criceti

(Sellerio Editore Palermo)

In una Roma cupa di periferia si intrecciano le storie di René, di suo fratello Dario, e di un piano per far risparmiare i soldi all'INPS.
René è un malvivente che le patrie galere conoscono bene e che, durante un periodo in cui è libero, attua insieme ad altri tre complici una rapina. La fuga non è come era stata programmata: René viene intercettato e arrestato da una pattuglia dei Carabinieri. Ben presto, però, si rende conto che non si tratta di veri tutori dell'ordine ma dei componenti di un'altra banda criminale. René ed i suoi amici, infatti, involontariamente avevano fatto una rapina in una filiale di una banca dove era pianificato un colpo ben più cospicuo…. Del resto, però, coloro che “lavorano” nel settore delle rapine sono un po' tutti colleghi, e così la questione viene “chiarita”.
Dario, fratello di René, è un semplice impiegato dell'INPS che, però, quando non ce la fa più a ingoiare bocconi amari, fa uscire la “tigre” che ha nello stomaco “sbranando” il malcapitato di turno. I problemi per Dario iniziano quando casualmente rinviene i soldi della rapina fatta da René e se ne impossessa, scatenando ovviamente una serie di sospetti e accuse tra le bande di malviventi. Sul finale, comunque, la “tigre” risolve il problema...o almeno così sembra.
Le vicende nella loro articolazione si seguono bene, anche se la parte relativa all'INPS, di cui volontariamente non descrivo niente, è curiosa ma staccata dal resto della storia: Manzini avrebbe potuto farne tranquillamente un altro libro.


Frase sottlineata
René durante uno scambio con un appuntato dei Carabinieri lo sfida minacciandolo di fargliela pagare una volta uscito di prigione, l'appuntato chiede cosa glielo impedisca di farlo subito e René risponde: “Tua madre. Potrebbe essere pure la mia, lo sai? Mio papà da giovane andava spesso a mignotte”.

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domenica 28 ottobre 2018

Haruki Murakami – Kafka sulla spiaggia

Einaudi Super ET, trad. Giorgio Amitrano

Romanzo che consta di due storie parallele che l'autore porta avanti in maniera alternata per tutto il libro, come è nel suo stile. La prima vede protagonista Tamura Kafka che nel giorno del compimento dei suoi 15 anni decide di scappare di casa, di scappare da un padre assente, di scappare dalla presenza di una madre che lo aveva abbandonato, ma per andare dove?
Nella seconda storia scopriamo, grazie ad una serie di vecchie interviste fatte dagli americani subito dopo il termine della II guerra mondiale, che durante il periodo bellico 16 bambini di una scuola elementare perdono conoscenza in maniera misteriosa durante una gita. Tutti si risvegliano dopo poco, eccetto uno che rimane in uno stato vegetativo per diverso tempo ed al suo risveglio non sarà più come prima.
Questi due eventi sono scollegati tra loro oppure hanno qualcosa in comune?
Pur narrando vicende che si mescolano tra il reale e l'onirico il romanzo scorre molto bene. Murakami riesce a descrivere in maniera semplice concetti difficili senza mai annoiare.


Frasi sottolineate
  • Gente priva di immaginazione, intollerante, senza orizzonti. Gente che vive una realtà fatta di convinzioni tutte sue, slogan vuoti, ideali orecchiati qua e là, sistemi rigidi. Sono queste le persone che a me fanno davvero paura. (mi sembra sia una frase rivolta alla politica attuale)
  • Chiedi, e ti vergognerai un attimo, non chiedere e ti vergognerai per sempre...
  • … ma per sapere cosa accadrà bisogna aspettare che accada. Sai, spesso le cose vanno in modo diverso da come immaginiamo. Ci sono cose che anche se uno le spiega a parole, non si possono comunicare. La vera risposta non può essere espressa in forma di parole.

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giovedì 13 settembre 2018

Liza Marklund – Il testamento di Nobel

(ed. Farfalle Marsilio i gialli, trad. Laura Cangemi)


Durante il banchetto offerto in onore dei nuovi premi Nobel per la medicina una donna sicario ferisce il neo premio Nobel ed uccide la presidentessa della commissione, il tutto davanti agli occhi di Annika Bengtzon, che, essendo testimone oculare, non potrà scrivere ciò che ha visto. Le indagini, all'indomani degli attentati dell'11 Settembre in America, prendono subito la strada dell'atto terroristico promosso ad Al Quaeda, dato che il premio Nobel è un israeliano. Annika, però, non ne sembra molto convinta: il sicario ha sbagliato obiettivo oppure no?
Sul lato familiare la riconciliazione dopo il tradimento del marito con una collega ha lasciato degli strascichi: Annika da una parte è felice di averlo riconquistato, dall'altra sente comunque ancora una ferita che brucia troppo. Per non farsi mancare niente, poi, il suo giornale la mette in congedo per sei mesi, dato che non potrà scrivere sulla vicenda della notte dei Nobel. Tutti questi eventi non fanno che aumentare il suo senso di inadeguatezza nei confronti di se stessa come moglie, come madre, come giornalista, e, a complicare il tutto, vi è il trasloco presso la nuova casa, in una zona residenziale di alto livello ma con un vicino particolarmente “odioso”.


La Marklund porta avanti la carriera e la vita personale della Bengtzon in maniera egregia: non una eroina, ma una donna intelligente, piena di fragilità, di sensi di colpa, che al momento del bisogno riesce a tirare fuori il meglio di sé e a dare attenzione a chi le sta intorno ... casa nuova compresa. Non aggiungo altro per non sciupare la lettura del libro.



Frasi sottolineate
- Non è mai troppo arrendersi.
- Chi dice che la felicità non si può comprare non frequenta i negozi giusti.
- Non è mai difficile alzarsi la mattina quando infuria la guerra. E' solo in tempo di pace che si vorrebbe stendersi a terra e morire.


Il testamento di Nobel
Il testamento di Nobel

mercoledì 15 agosto 2018

Child Lee – A prova di killer


(Ed. TEA, collana TEA più, Trad. A. Tissoni)

Jack Reacher non utilizza carte di credito perché non ne possiede, cosa strana per un americano; viaggia per gli Stati Uniti in pullman e non avendo carte di credito paga in contanti; fa lavori saltuari fino a quando non si stanca e cambia città; non ha un bagaglio ma solo uno spazzolino da denti: tutto questo per essere libero e non lasciare tracce. Nonostante ciò, l'ex compagna del fratello riesce a rintracciarlo per offrirgli un delicato incarico: valutare il grado di protezione del neo-vicepresidente degli Stati Uniti, specialmente dopo che questi ha ricevuto serie minacce di morte, considerate molto attendibili. Certo, una personalità politica può ricevere minacce di vario tipo, ma cosa rende queste minacce particolarmente preoccupanti? Il fatto di essere state fatte trovare proprio all'interno degli uffici che hanno lo scopo di proteggerlo. Reacher, maggiore della polizia militare dell'esercito, non pensa come gli altri, e là dove gli altri falliscono, lui riesce ovviamente a risolvere il caso, non senza spargimenti di sangue, non senza un po' di sesso. Del resto, come si fa a dire di no ad uno alto quasi due metri e con oltre un quintale di muscoli?!
Come già recensito, Reacher è tutto se non di più: alto, muscoloso (pur odiando l'attività fisica), intelligente, preparato, seduttore, efficiente. Ogni caratteristica positiva che un uomo può avere , lui la possiede ai massimi livelli. Potrebbe quindi sembrare un personaggio stucchevole, ma le azioni descritte rendono la lettura leggera e piacevole, lasciandoci con la domanda: “Cos'altro può succedere?”.

martedì 31 luglio 2018

David Lagercrantz - Millennium 5, l’uomo che inseguiva la sua ombra

(trad. L. Cangemi, K. De Marco, Marsilio Editore) 

Biologia della razza, il “Progetto 9”, il drago tatuato sulla schiena di Lisbeth Salander: sono questi gli enigmi che verranno affrontati in questo capitolo della saga creata da Stieg Larsson, il secondo dopo la sua scomparsa. La storia si svolge tutta in un mese, un caldo giugno. Lisbeth Salander, è ancora lei protagonista, è chiusa in un carcere di massima sicurezza quando il suo vecchio e malandato tutore Holger Plamgren la va a trovare, nonostante le precarie condizioni di salute a seguito di un ictus, di cui abbiamo già letto nei primi tre capitoli della serie. La visita darà l’opportunità a Lisbeth di cercare di ricostruire il suo oscuro passato, una infanzia che è stata pesantemente condizionata dal fantomatico “Progetto 9” con lo studio dei gemelli. Parallelamente Lisbeth si occupa anche di Faria Kazi, un’altra detenuta, i cui fratelli ne vogliono la morte e per questo incaricano Benito, un’altra detenuta sociopatica. Tra il boia e la vittima si frappone Lisbeth.
È già il secondo capitolo scritto da Lagercrantz. Come scritto in precedenza (vedi il commento del 01/11/2016 al suo primo libro), mi fa un po’ impressione come possa sfruttare la storia creata da Larsson, ma, anche se lo stile è diverso, meno ricco di particolari rispetto alle prime tre storie, Lagercrantz riesce a portare avanti in maniera egregia la storia, aprendo tutta una serie di vicende che arrivano a chiudersi nel finale, lasciando però degli spiragli aperti per i prossimi volumi.


Frasi sottolineate
“Cosa vuole che dica, alla mia età? Mi accontento che il corpo mi ricordi ancora che sono vivo, anche se con il dolore”.

L' uomo che inseguiva la sua ombra. Millennium. Vol. 5  - David Lagercrantz Libro - Libraccio.it

mercoledì 18 luglio 2018

Andre Agassi - Open



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(trad. Giuliana Lupi), Einaudi Super ET

Sono appena terminati gli Internazionali d’Italia, e diverse volte durante le trasmissioni di “Un giorno da pecora” uno dei conduttori, Giorgio Lauro, chiede ai suoi ospiti che amano giocare a tennis se abbiano iniziato a praticare questo sport dopo aver letto proprio questo libro. Un libro autobiografico che inizia dalla fine, ovvero dall’ultimo torneo, gli U.S. OPEN, che Agassi ha disputato alla veneranda età di 36 anni e con diversi acciacchi fisici.
Il filo conduttore del libro é: “Odio il tennis”. Sembra un controsenso che un tennista che ha vinto parecchi slam ed è stato diverse volte numero uno nella classifica ATP possa affermare una cosa del genere. Agassi lo ripete come una sorta di mantra e i motivi sono molteplici: un padre despota che lo allena duramente (visti i risultati forse aveva visto giusto), la rivalità sul campo con il fenomeno dell’epoca, Pete Sampras, e soprattutto la sua mente, che non sempre gli è stata alleata, facendolo perdere quando il match aveva già il finale scritto o facendolo vincere quando molti non avrebbero scommesso niente su di lui. E sono infatti queste continue rinascite che lo fanno ritornare numero uno del tennis mondiale e lo portano a 36 anni a disputare il suo ultimo incontro di tennis ad alto livello.
Il libro parla anche di una storia d’amore tra Agassi e il suo preparatore atletico, Gil, e della storia d’amore tra lui e un’altra tennista campionessa, Stephanie Graff, meglio conosciuta come Steffi Graff.
Agassi ripercorre gli scontri epici fra tennisti disputati sia fuori dal campo che dentro, scontri psicologici, tecnici ed infine di resistenza fisica. Scorrendo il libro fanno sorridere le immagini di Wimbledon di un’epoca passata, con i giocatori molto formali, e quelle di un primo Agassi con i pantaloncini di jeans, l’orecchino e i capelli lunghi, da giovane ribelle.

Frasi sottolineate
Ringrazia Dio, gli attribuisce il merito della vittoria, il che mi offende. Che Dio debba schierarsi contro di me ed essere nell’angolo di Chang, mi sembra ridicolo e oltraggioso.

Dovunque tu sia arrivato nella vita, c’è sempre altra strada da percorrere (cit. Nelson Mandela)

Non priverei mai nessuno dell’esperienza istruttiva di perdere.


martedì 1 maggio 2018

Lars Mytting – Norvegian Wood


(UTET, ed. 2016, trad. A. Storti)

Il titolo non si riferisce alla famosa canzone dei Beatles. Si tratta infatti di un libro o meglio di un manuale sul metodo scandinavo per tagliare, essiccare e accatastare la legna. Nelle oltre 246 pagine c'è un po' di storia della tradizione norvegese dell'impiego della legna a scopo di riscaldamento, ma soprattutto ci sono pagine e pagine riferite alla scelta del tipo di albero da tagliare, alla migliore epoca per effettuare il taglio, alla essiccazione della legna, tutte informazioni finalizzate alla migliore combustione della legna stessa. Un manuale, quindi, del perfetto boscaiolo con una ricca documentazione fotografica che esemplifica i concetti esposti, foto di persone che sono ritratte fieramente davanti alle loro cataste di legna ad essiccare e (addirittura) di concorsi nazionali per eleggere la migliore catasta.
Detto tra noi non ho capito se il manuale abbia intenzioni serie, una sorta di moderno libro in stile “Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta”, o si tratti di un'enorme presa in giro. Il dubbio mi è venuto proprio leggendo il libro, specialmente il seguente passo: “Se la corteccia debba stare rivolta verso l'alto o verso il basso è oggetto di annosi dibattiti fra i norvegesi, e non c'è argomento che abbia turbato più feste di battesimo o di nozze...”
Ho acquistato questo libro dopo aver sentito una recensione di Aldo Rock a Radio DeeJay, e mi aveva incuriosito l'argomento, unito all'enfasi con cui Aldo racconta ogni fatto ed in particolare di come ha parlato di questo libro.

 

lunedì 16 aprile 2018

Donato Carrisi – La ragazza nella Nebbia

(Longanesi - Ed. 2015)

Tutto parte da un incidente stradale dove rimane coinvolto l'ispettore Vogel, titolare delle indagini ormai concluse su un caso di scomparsa di una ragazzina, Anna Lou. Vogel è un ispettore che è stato chiamato appositamente per risolvere il caso; è un uomo che conosce bene i mass media e sa come sfruttarli a proprio favore, sia per il proprio lavoro che per il proprio prestigio personale. Con una serie di flashback, Carrisi ci porta indietro nel tempo, ripercorrendo proprio quest'ultimo caso, che doveva rappresentare la riabilitazione di Vogel di fronte all'opinione pubblica (già una volta Vogel si è sbagliato mandando in carcere un innocente o almeno senza prove sufficienti ad incastrarlo), ma che ne dichiara invece la disfatta.
Il giallo è ambientato in un paese di montagna, Avechot, abitato da una comunità chiusa, che ha conosciuto un breve periodo di prosperità a seguito dell'apertura di una miniera, ma che poi, una volta esaurita, si è inesorabilmente spopolato.
Carrisi è bravo a disseminare indizi che sono fuorvianti e che niente hanno a che vedere con il caso, e la soluzione finale è del tutto inattesa, da lasciare spiazzati come un buon giallo deve essere.
Dal libro è stato tratto un film con protagonisti Toni Servillo nei panni dell'ispettore Vogel, Alessio Boni nel ruolo del professor Martini e Jean Reno nei panni del Dottor Flores, che raccoglie la testimonianza ed i flashback di Vogel.