sabato 29 luglio 2023

Massimo Carlotto, Marco Videtta - Le vendicatrici: Eva – Einaudi. Stile Libero big

Eva è il secondo libro della serie Le vendicatricidi Massimo Carlotto e Marco Videtta.

Il romanzo è incentrato su Eva D'Angelo: una donna romana che gestisce una profumeria. Eva è una donna forte e indipendente, ma che ha anche un lato vulnerabile, lato sul quale fa leva suo marito Renzo: un uomo violento e manipolatore che lha lasciata indebitata.

La rottura definitiva tra i due avviene quando Eva si sente costretta a ripagare i debiti contratti da Renzo, è a questo punto che la protagonista non è più disposta a tollerare le violenze e le bugie del marito, decidendo di ribellarsi.

A questo punto entrano in gioco le altre protagoniste che abbiamo già conosciuto nel precedente libro (http://ilpiccololibraiomatto.blogspot.com/2020/10/massimo-carlotto-e-marco-videtta-le.html), infatti Eva si rivolge alle sue amiche Ksenia, Luz e Sara per chiedere aiuto e insieme intraprendono una serie di azioni contro Renzo e contro i suoi amici: un intero clan di Roma che hanno avuto la malsana idea di sfregiare la protagonista.

Il legame tra le quattro protagoniste si fa ancora più solido e complice quando si ritrovano a combattere contro i sorprusi e con tutta la determinazione che possono avere le donne quando sono protagoniste di un’ingiustizia.

Il libro è il capitolo 2 della serie e ci sono pochi rimandi alla storia iniziata nel precedente volume, comunque leggeteli in ordine.

Un libro che si legge sempre tutto di un fiato: avvincente, ma meno articolato rispetto al precedente. Nel finale ci viene presentato l’invito a continuare la storia con la terza protagonista: Sara.

Copertina del libro Le Vendicatrici. Eva di Massimo Carlotto, Marco Videtta

https://www.youtube.com/watch?v=4XSjsjJqOKI


sabato 22 luglio 2023

Zygmut Bauman - Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi trad. Sergio Minucci (Economica Laterza)

 

Le relazioni, al giorno d'oggi, sono complicate.

Uomini e donne vorrebbero qualcosa di stabile su cui contare, ma allo stesso tempo non vogliono rimanere impigliati in una relazione troppo stabile: è il bello dell'amore e della società liquida.

Nella società moderna, le cose cambiano rapidamente e in modo imprevedibile, questo vale anche per le relazioni.

Le persone, temendo di rimanere bloccate in situazioni che non soddisfano le loro esigenze, non sono più disposte a impegnarsi in una relazione a lungo termine.

Questo fenomeno, definito "amore liquido" dal sociologo Zygmunt Bauman, consiste in un amore che si consuma rapidamente e facilmente, proprio come un liquido. Le relazioni amorose stanno diventando sempre più fugaci e basate sul consumo e sulla soddisfazione immediata: i partner sono sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, di migliore, e non sono disposti a impegnarsi in relazioni durature nel tempo.

La liquidità delle relazioni è dovuta a una serie di fattori, tra cui la globalizzazione, l'individualismo e la cultura del consumo.

La globalizzazione ha reso possibile conoscere persone da tutto il mondo: rendendo più facile trovare nuovi partner.

L'individualismo ha portato le persone a concentrarsi sempre più su sé stesse e sulle proprie esigenze, il che ha reso più difficile impegnarsi in relazioni a lungo termine.

La cultura del consumo ha trasformato l'amore in un bene di consumo: può essere facilmente acquistato e scartato quando non più necessario.

La liquidità delle relazioni ha una serie di conseguenze negative, innanzitutto, può portare a solitudine e isolamento: le persone che vivono in relazioni liquide hanno meno probabilità di avere un forte senso di appartenenza e di comunità. In secondo luogo, può portare a problemi di salute mentale come ansia, depressione e disturbi alimentari.

In terzo luogo, può rendere più difficile costruire famiglie solide e stabili: le coppie che vivono in relazioni liquide hanno maggiori probabilità di divorziare o di separarsi, e i loro figli sono più esposti a rischi di povertà e disagio sociale.

Nel suo libro "Amore liquido", Bauman invita le persone a riflettere sul tipo di amore che vogliono vivere.

L'autore sostiene che è importante impegnarsi in relazioni a lungo termine, basate sulla fiducia, il rispetto e la comunicazione. Queste relazioni sono più difficili da costruire, ma sono anche più gratificanti e durature.

Come potete capire è un libro interessante ma impegnativo che non si legge comodamente su una sdraio sotto l’ombrellone.


Frasi sottolineate

Non è forse vero che una volta che è stato detto tutto sulle più importanti questioni della vita umana, rimangono ancora da dire le cose più importanti?


Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione.


I telefoni cellulari non hanno creato lo sciame, sebbene contribuiscano indubbiamente a perseverarne le fattezze, di sciame appunto. Lo sciame era in attesa dei vari Nokia, Ericsson e Motorola bramosi di servirlo. Se non esistesse uno sciame, a che servirebbero i cellulari?

 

Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi - Zygmunt Bauman - copertina


sabato 15 luglio 2023

Galit Atlas - L'eredità emotiva. Una terapeuta, i suoi pazienti e il retaggio del trauma (trad. Paola Merlin Baretter – Raffaello Cortina Editore)

una supplica affinché i figli non debbano sopportare le conseguenze delle vite dei loro genitori e l’auspicio che la nostra eredità emotiva possa essere elaborata e modificata”. 

Questo può essere il filo conduttore del libro, nel quale l'autrice, psicoanalista e terapeuta familiare, approfondisce il concetto di 'eredità emotiva'un processo attraverso il quale le emozioni dei nostri antenati influenzano le nostre esperienze e la nostra psicologia. 
Attraverso l'analisi di casi clinici e introspezione personale, si delinea il percorso, attraverso il quale le emozioni dei nostri antenati si infiltrano nel tessuto delle nostre esperienze e della nostra psicologia. 
Svelando il legame tra i vissuti familiari, l'autrice ci conduce verso la comprensione di come le emozioni possano essere trasmesse e si diffondano con forza attraverso i legami del sangue, plasmando il nostro modo di percepire, di sentire e di interagire con gli altri.
 
Il tocco distintivo di questo libro, ciò che lo rende ancor più interessante, risiede negli intrecci dei ricordi dell'autrice: rivelano come lei stessa porti con sé un'eredità emotiva. Attraverso le pagine si snodano le sue esperienze, divenendo un riflesso vivido delle influenze ancestrali che hanno permeato la sua esistenza e hanno contribuito a plasmare il suo essere.


Frasi sottolineate
“La ricerca è ricerca su di sé”. Con questo la professoressa vuole intendere che, anche quando non ne siamo consapevoli, tutta la nostra ricerca psicologica corrisponde a un tentativo di comprendere e guarire noi stessi e le persone che ci hanno cresciuto.
 
È la capacità di accettare quello che non può essere cambiato o riparato che ci consente di avviare il processo del lutto.
 
Mettere fine al ciclo intergenerazionale della sofferenza è espresso nella citazione tratta dal libro del profeta Geremia con cui ho aperto questo libro, nel desiderio che in futuro “non si dica più: ‘I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati’” (Ger 31,29), una supplica affinché i figli non debbano sopportare le conseguenze delle vite dei loro genitori e l’auspicio che la nostra eredità emotiva possa essere elaborata e modificata.




L'eredità emotiva. Una terapeuta, i suoi pazienti e il retaggio del trauma - Galit Atlas - copertina




sabato 8 luglio 2023

Pietro Trabucchi - Perseverare è umano. Come aumentare la motivazione e la resilienza negli individui e nelle organizzazioni. La lezione dello sport (Corbaccio)

Esistono individui di talento per cui ogni cosa sembra essere facile? Ericsson con la legge delle 10.000 ore ha cercato di spiegare cosa può essere necessario per eccellere in un campo, anche senza un talento particolare. Tuttavia, c’è qualcosa in più che può fare la differenza: un approccio di allenamento più profondo, una "pratica intenzionale". Si tratta dell'impegno costante nell'affrontare ciò che non si è ancora in grado di fare o che non si esegue ancora bene, ma che si desidera fare senza sentirsi obbligati. In questa prospettiva, l'automotivazione è la chiave di tutto.

Trabucchi, uno psicologo sportivo, parte dal presupposto che l'uomo sia un maratoneta per natura, non un velocista. Spesso, la mancanza di costanza nel mantenere la motivazione ostacola il raggiungimento dei risultati desiderati. Siamo pronti a metterci all'opera, ma di fronte al fallimento tendiamo a cercare scuse o colpe altrove, focalizzandoci sull'allenamento della forza fisica e trascurando la nostra forza di volontà. Questo libro non offre frasi fatte e motivazionali, anzi respinge le parole d'ordine dei guru della motivazione. È una guida che aiuta il lettore a scoprire e coltivare la propria automotivazione, un libro adatto non solo agli atleti, ma a chiunque si trovi ad affrontare relazioni sociali, il mondo scolastico e gli impegni quotidiani in ogni ambito.