David Lagercrantz – Obscuritas (Marsilio farfalle – trad. Laura Cangemi)

 

Un arbitro viene trovato morto ammazzato in un boschetto, poco dopo una partita da lui arbitrata.

Gli investigatori sospettano un padre tifoso, che ha avuto un atteggiamento sopra le righe, a causa di alcune decisioni arbitrali, ma, durante le indagini si scopre che non è lui l’autore dell’omicidio.

L’arbitro era un rifugiato afgano: sarà stato il regime dei talebani che sta facendo i conti con i dissidenti?

E l’arbitro era solo un semplice meccanico?

In questo intreccio di vicende transnazionali, dove il passato non è mai definitivamente dimenticato, si trovano ad indagare due personaggi non proprio ortodossi: una poliziotta e uno psicologo.

La prima, abita in un quartiere malfamato di Stoccolma con un fratello, non proprio rispettoso della legge; l’altro, caduto in disgrazia, ad un passo dal suicidio.

Sarà una nuova serie?

Un libro scorrevole, dove l’Afganistan offre uno spunto per costruirci un giallo. Molto interessante questa nuova coppia, chissà se sarà protagonista di altre vicende.

Frasi sottolineate

Ma quando mai la vita è quella che si desidera?

<<Obscuritas>> … Mancanza di luce e mancanza di chiarezza.

David Lagercrantz – La ragazza che doveva morire. Millennium. Vol. 6 (Marsilio. Trad. Laura Cangemi)

 

Sesto capitolo della saga “Millenium”, il terzo, scritto da Lagercrantz dopo la scomparsa di Stieg Larsson.

I protagonisti sono sempre Lisbeth Salander e Mikael Blomqvist; non sto a ricordare le vicissitudini che hanno vissuto i due protagonisti.

In questo nuovo libro, la storia si sviluppa intorno ad un mendicante che, da poco tempo, è comparso in un quartiere di Stoccolma: un tipo strano, indossa un piumino nonostante sia estate, ha le dita delle mani amputate e farnetica frasi sconnesse che hanno come soggetto il ministro della difesa. Un giorno, il mendicante viene ritrovato morto.

Morte naturale?

Probabile, visto che viveva ai margini della società, e invece i nostri protagonisti si trovano coinvolti in un intrigo internazionale.

Cosa dire su questa nuova puntata della serie?

Più volte ho pensato che fosse una mera operazione di sfruttamento commerciale di un prodotto, il cui successo è stato incrementato dalla prematura scomparsa dell’autore e dalla serie di film che ne sono stati ricavati. L’appeal della scrittura e della trama originale è inferiore, ma Lagercrantz ha mantenuto comunque l’intreccio delle vicende e non ha stravolto più di tanto il prodotto originale.

Frasi sottolineate

La giornata era stata disastrosa e alla fine aveva parlato con un poliziotto cretino che, come tutti i cretini, era convinto di essere un genio.

David Miche – Il gatto del Dalai Lama e l’arte di fare le fusa (Giunti Editore, trad. Adria Tissoni)

 

Autobiografia del gatto di Sua Santità, il Dalai Lama, abbreviato in GSS, “raccontata” direttamente dal protagonista. Un romanzo che, con la scusa di far parlare GSS, dispensa alcuni insegnamenti buddhisti.

Il tutto è ambientato a Daramshala: tra la residenza del Dalai Lama, una caffetteria denominata “McLeod Ganji”, ed un centro Yoga.

Le avventure, che si mostrano agli occhi di GSS, sono occasioni per approfondire alcuni aspetti della vita, proprio in chiave buddhista.

Frasi sottolineate

“GSS! Vieni qui, piccola! C’è una cosa che devi vedere.” Lo ignorai, naturalmente. Noi gatti non siamo inclini a piegarci a ogni supplica, preghiera o umile richiesta fatta dagli umani. A che pro? Siete molto più grati quando alla fine vi lanciamo un osso… (Per chi vive con un gatto non può che confermare).

 

La felicità era possibile soltanto con la serenità d’animo. Finché dipendeva dalle circostanze, era sempre effimera e inaffidabile come gli eventi stessi. Come ciuffi di pelo di gatto portati dal vento, le nostre emozioni sarebbero state spinte di qua e di là da forze superiori al nostro controllo.