Ci sono libri che raccontano di guerra e altri che si concentrano sulle persone che vivono la guerra. "Come vento cucito alla terra" di Ilaria Tuti rientra nella seconda categoria.
Durante la Prima guerra mondiale un gruppo di donne medico decide di partire come volontarie per curare i soldati feriti: prima in Francia, poi in Belgio e infine in Inghilterra. Ma il vero nemico non è solo quello che spara dall'altra parte del fronte; è un avversario più insidioso: il pregiudizio.
In un'epoca in cui le donne erano viste come inadatte alla medicina e ad altre attività, queste protagoniste sfidano ogni convenzione. Non solo devono mantenere in vita corpi lacerati, ma devono anche difendere ogni giorno il loro diritto di farlo.
La scrittura di Tuti è chiara e diretta. Non si perde in retorica o sentimentalismi. Ci guida attraverso le sale operatorie improvvisate, tra gli sguardi dei feriti, nell'aria carica dell'odore di sangue e disinfettanti. E lo fa con una delicatezza che non manca di fermezza.
Il titolo, "Come vento cucito alla terra", è un'immagine perfetta. Queste donne sono come un soffio di vento, capaci di portare sollievo. Ma sono anche salde, radicate, impossibili da piegare.
Accanto alla narrazione storica, si intreccia una storia d'amore che sboccia nel contesto più inaspettato: la guerra. Un amore che diventa simbolo di libertà, capace di fiorire nonostante tutto.
Quello di Tuti non è solo un romanzo storico. È un libro che parla di coraggio, dignità e cura. Ci ricorda che la vera forza si misura nei gesti silenziosi, nelle battaglie invisibili, nella scelta di rimanere umani anche quando sarebbe più facile chiudersi in sé stessi.
Frase sottolineata
“Che tu resti con tua figlia, Cate, o la affidi ad altri per inseguire il futuro che vuoi per entrambe, ci sarà sempre qualcuno che non capirà, che dirà che sbagli…”
https://amzn.to/4f8Qp5f