Ecco un altro libro
letto di Jo Nesbo, “Il leopardo”. Mi sono avvicinato a questo
libro con l'idea che non mi avrebbe stupito più di tanto: ormai sono
quasi alla fine della saga del commissario Harry Hole, so che è un
poliziotto inviso ai colleghi e tollerato solo per la sua
bravura....., cos'altro potrà mai scrivere? L'inizio del libro è
alquanto truculento e nel successivo capitolo troviamo il commissario
perso sia fisicamente che psicologicamente in una Hong Kong dalle
atmosfere cupe come quelle che si vedono nel film “Blade Runner”.
Alla fine della lettura Nesbo mi ha convinto che era necessario
aggiungere un altro capitolo alla sua saga. “Il leopardo” è un
romanzo che ha diversi rimandi al precedente, “L'uomo di neve”,
per cui va letto subito dopo per non perdersi tutti i riferimenti al
serial killer dell'altra storia. Hole, nonostante abbandoni il corpo
di polizia, è e rimane un poliziotto nella profondità della sua
anima. E' decisamente fuori dalle righe e gli interessa catturare i
criminali piuttosto che il proprio prestigio personale (a differenza
del nuovo avversario, interno alla polizia, che si trova a
combattere). Nesbo ha trovato la formula per tenermi attaccato a
leggere il libro fino alla fine e a farmi venire la voglia di
comprare anche il prossimo.
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