Ho apprezzato Malvaldi
fin dal primo libro della serie del “Bar Lume”, con i quattro
tremendi vecchietti, la bella barista Tiziana e il mancato matematico
nonché gestore del bar e fine risolutore di episodi di cronaca nera
locali. L'uso del vernacolo toscano rende più divertenti le vicende:
questo è stato valido per i primi romanzi della serie. Purtroppo ne
“Il telefono senza fili” l'autore, pur rimanendo sempre brillante
nel descrivere gli intrecci tra i personaggi, perde un po' di
originalità. ….Diciamo che ho letto anche questo episodio perché
ormai l'avevo iniziato ed è breve, altrimenti chissà...
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