domenica 30 novembre 2025

Ernest Cline – Ready Player One (trad. Laura Spini – ed. Mondadori)

Ci sono libri che arrivano quando meno te lo aspetti, proprio quando pensi di aver già messo a fuoco una storia perché l’hai vista al cinema. Ready Player One è uno di quei casi in cui la pagina riordina tutto, aggiunge profondità e apre porte che la versione cinematografica, per sua natura, non riesce a contenere. È stato così anche per me: ho scoperto il romanzo solo dopo aver visto il film, rivelando un mondo più complesso, stratificato e autentico.
 
Cline dipinge una società in cui il confine tra fuga e sopravvivenza si fa sottile. La realtà quotidiana è degradata, a volte ostile; al contrario, la vita nell’OASIS rappresenta una promessa di infinite possibilità. Un rifugio che, come tutti i rifugi, può trasformarsi in una prigione o in un’opportunità, a seconda di chi lo abita e del motivo per cui ci entra.
 
Il protagonista, Wade Watts, è un ragazzo brillante e solitario. Non cerca solo un tesoro digitale: è in cerca di un posto nel mondo, di un senso, di una direzione. La caccia all’Easter egg, un rompicapo lasciato dal creatore dell’OASIS prima di morire, diventa così una chiara metafora della crescita, delle scelte e dei sacrifici. La lettura scorre veloce, grazie alla lingua semplice e precisa di Cline, ma lascia dietro di sé un velo di malinconia e domande che rimangono.
 
Uno dei punti di forza del romanzo è la sua capacità di parlare di cultura nerd, videogiochi e citazioni degli anni ’80 senza cadere nella nostalgia fine a se stessa. Ogni riferimento non è un semplice ammiccamento, ma un pezzo di una storia che avanza con una logica interna. E sotto il gioco si nasconde una questione più seria: il conflitto tra chi desidera mantenere l’OASIS libero e chi lo vede come un affare miliardario. Una lotta che non rimane confinata nel mondo virtuale, ma si riversa nella realtà, con conseguenze brutali.
 
Leggendo, si capisce quanto sarebbe stato difficile portare tutto questo sul grande schermo senza dover sacrificare qualcosa. Il libro è pieno di pause, digressioni, dettagli e momenti di riflessione: quella zona grigia in cui si formano i personaggi e si chiarisce la verità delle loro azioni.
 
Ready Player One è quindi molto più di una semplice avventura futuristica. È una storia che parla di fuga e ritorno, delle illusioni necessarie e dei pericoli legati al potere. Un romanzo che esplora mondi virtuali, ma che alla fine invita il lettore a guardare con maggiore attenzione il mondo reale.

 

Frasi sottolineate

«Ho creato OASIS perché non sentivo di avere un posto, nel mondo reale. Lì, non sapevo come creare un legame con le persone. Ho avuto paura per tutta la mia vita. Fino al momento in cui ho saputo che stava finendo. Solo a quel punto ho compreso che, per quanto terrificante e dolorosa possa essere la realtà, è l’unico posto in cui si può trovare la vera felicità. Perché la realtà… è reale. Mi capisci?»

Ready Player One - Ernest Cline - copertina 

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