martedì 18 novembre 2014

Paul e Virginie - Bernardin de Saint Pierre


Ho appena finito di leggere “Paul e Virginie” di Bernardin de Saint – Pierre. E' un libricino, o meglio, poco più di un breve racconto ambientato in una colonia francese, “Ile de France”, intorno al XVIII secolo e narra la storia di due donne che trovano rifugio in quest'isola dopo che la società francese in qualche maniera le ha messe al bando, una perché aveva sposato un uomo di umili origini e l'altra perché rimasta incinta e abbandonata. Paul e Virginie sono i figli di queste due donne che crescono come fratelli e s'innamorano in maniera casta e pura l'uno dell'altra (Virginie di nome e di fatto). E' un racconto che scorre bene, in cui l'autore fa capire fin dall'inizio l'esito della storia e dove tra le tante virtù dei protagonisti c'è anche quella di possedere degli schiavi di colore e “… volergli bene...”: ne sono passati di anni, oggi non li chiamiamo più schiavi, magari immigrati o extracomunitari, ma alla fine molti sono trattati alla stessa maniera di un tempo.
C'è una frase che ho sottolineato in questo libro che, nonostante sia stata scritta alla fine del '700, mostra come anche l'animo umano sia poco cambiato.”...Ma loro respinsero sempre gli inviti in modo cortese e rispettoso, nella convinzione che i potenti cercano i deboli soltanto per circondarsi di persone compiacenti e che la compiacenza e' possibile solo adulando le passioni altrui, buone o cattive che siano.”

Frase da ricordare
Un buon libro e' un buon amico.

Bernardin de Saint Pierre - Paul e Virginie
1787 - 131 pagine -Fabbri Editori

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