Michel Faber – “Sotto
la pelle”, trad. Lamberti
Isserley percorre tutti
i giorni le strade della Scozia e come vede un autostoppista,
dapprima gli passa accanto e lo squadra bene, poi ritorna indietro
per avere conferma di cosa ha visto, e infine, se la sua prima
impressione è confermata, ripassa una terza volta e lo carica in
macchina. A questo punto inizia un dialogo interiore tra i due
momentanei protagonisti: le reciproche impressioni sul compagno di
macchina, cercando di indovinare il lavoro, il motivo del viaggio, se
ha una famiglia, ecc. Un libro incentrato sul rapporto tra “uomini”
e “vodsel”, e mi fermo qui per non svelare troppo.
Isserley riesce a
guardare il mondo dei “vodsel” con occhi distaccati, quasi come
quelli di un bambino curioso, mettendo in evidenza aspetti ai quali
non siamo più abituati e mette in risalto tutte le contraddizioni
della società in cui viviamo.
Ho preso il libro dopo
aver scoperto che il film “Under the skin” era basato sull'opera
di Faber. Purtroppo qui non posso essere che parziale: il film è da
vedere solo perché Isserley è interpretata da Scarlett Johansson;
per il resto non l'ho trovato altrettanto interessante quanto lo è
il romanzo: quest'ultimo è più articolato e meno onirico. Diciamo
che il film è liberamente ispirato al libro e niente di più.
Frase sottolineata
In questi casi un
sapere parziale è più pericoloso dell'ignoranza assoluta.
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