Haruki Murakami - A
sud del confine, ad ovest del sole (trad. M de Petra)
Hajime ripercorre i
momenti che lo hanno portato a conoscere Shimamoto, una bambina
figlia unica come lui e zoppicante per una poliomielite. Shimamoto
viene inserita in quinta elementare e subito lega con Hajime perché
il fatto di essere figli unici li rende “strani" in un paese,
dove la norma è avere almeno un fratello o una sorella. Dopo questa
introduzione il libro continua con il periodo dell'adolescenza di
Hajime, il distacco da Shimamoto a causa del passaggio dalle medie
alle superiori, un nuovo amore, ma la condizione di figlio unico
continua a pesare sulla sua vita, impedendogli di entrare in empatia
con chi figlio unico non è. Così anche il rapporto con la fidanzata
delle superiori termina per questa mancanza di “empatia” e anche
per la scelta di Hajime di andare a Tokyo a frequentare l'università.
A distanza di 20 anni ricompare Shimamoto, che non lascia trapelare
niente degli anni trascorsi ma ricrea comunque con Hajime la loro
passata affinità.
“A sud del confine”
è il titolo di un disco di Nat King Cole, altro legame tra Shimamoto
e Hajime.
L'approccio intimistico
dell'autore con i sui luoghi cari, i jazz-bar, la lettura, la musica,
l' “altra metà del cielo”, sia come affinità che come relazione
puramente fisica, e quel pizzico di mistero sono ancora tutti
presenti in questa opera di Murakami.
Frasi sottolineate
- “Una volta iniziato
un libro, non potevo più smettere.” (...come lo capisco).
- “Gli essere umani,
a volte, sono destinati, per il solo fatto di esistere, a fare del
male a qualcuno.”
- “Ero arrivato alla
conclusione che il lavoro era solo una noiosa incombenza e che
l'unica cosa da fare era impegnare il tempo libero nel miglior modo
possibile e cercare di godersi la vita.”
- “Quando ci penso,
mi rendo conto che viviamo solo in un numero veramente limitato di
possibilità.”
- “Quando mi rendo
conto di aver letto un libro stupido, mi sembra di aver gettato via
inutilmente il mio tempo.” (Vero!).
- “Devi sapere che,
per chi aspetta, l'espressione un po' non dà nessuna idea di quanto
tempo si intende veramente.”
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