venerdì 11 agosto 2017

Haruki Murakami – L'uccello che girava le viti del mondo


Haruki Murakami – L'uccello che girava le viti del mondo (2013 Einaudi, Super ET), Traduzione A. Pastore.
“L'uccello che girava le viti del mondo” è un romanzo in cui si mescolano diverse tessere di un mistero: un gatto che scompare, una casa abbandonata dove il gatto potrebbe aver trovato rifugio ma dove si sono consumati dei suicidi, un pozzo ormai secco, una vicina sedicenne che ospita il protagonista in un pomeriggio durante la ricerca del gatto, la stessa ragazza che ha avuto un incidente di moto di cui confesserà la tragica dinamica, una telefonata misteriosa al protagonista di una certa signora che afferma di conoscerlo, le sorelle Ken Malta e Ken Creta, la prima una sensitiva e la seconda una prostituta onirica, ed infine la scomparsa della moglie, sorella di un professore affermato e poco amato dal protagonista, il tutto inframezzato da un flashback narrato dal tenente Mamiya sull'occupazione giapponese della Manciuria durante la seconda guerra mondiale, un libro nel libro. Il filo conduttore di tutti questi eventi è un fantomatico uccello di cui i vari personaggi sentono il verso ma che non riescono mai a vedere, un uccello che emette un verso simile a quello di una persona che gira le viti, appunto “le viti del mondo”, e se non lo facesse il mondo si sfascerebbe. Il protagonista e altri personaggi sentono il verso di questo uccello in un momento delicato della loro vita. L'autore mescola tutti questi ingredienti senza distinguere chiaramente tra eventi reali ed eventi onirici e, come il protagonista, anche il lettore spesso non capisce in quale dei mondi si trovi. Nel romanzo troviamo tutti gli elementi cari a Murakami, tra cui la descrizione dei bar, delle pietanze della musica e del sesso.

Frasi sottolineate
“...ma in questo momento, mi creda, non sono dell'umore giusto per ascoltare luoghi comuni di generico buonsenso” (modo gentile per troncare una discussione: come sarebbe bello che tale formula venisse utilizzata nei confronti di giornalisti e intervistatori vari che fanno considerazioni e domande idiote)

“Mi domando se sia realmente possibile capire perfettamente un'altra persona. Anche quando ci sforziamo di conoscere qualcuno mettendoci tutto il tempo e la buona volontà possibili, in che misura possiamo cogliere la sua vera natura?”


“Se non ti vendono un frigorifero fatti vendere il ghiaccio” (lo spirito del compromesso)


Nessun commento:

Posta un commento