Haruki Murakami – L'uccello che girava le viti
del mondo (2013 Einaudi, Super ET), Traduzione A. Pastore.
“L'uccello che girava le viti del mondo” è un
romanzo in cui si mescolano diverse tessere di un mistero: un gatto
che scompare, una casa abbandonata dove il gatto potrebbe aver
trovato rifugio ma dove si sono consumati dei suicidi, un pozzo ormai
secco, una vicina sedicenne che ospita il protagonista in un
pomeriggio durante la ricerca del gatto, la stessa ragazza che ha
avuto un incidente di moto di cui confesserà la tragica dinamica,
una telefonata misteriosa al protagonista di una certa signora che
afferma di conoscerlo, le sorelle Ken Malta e Ken Creta, la prima una
sensitiva e la seconda una prostituta onirica, ed infine la scomparsa
della moglie, sorella di un professore affermato e poco amato dal
protagonista, il tutto inframezzato da un flashback narrato dal
tenente Mamiya sull'occupazione giapponese della Manciuria durante la
seconda guerra mondiale, un libro nel libro. Il filo conduttore di
tutti questi eventi è un fantomatico uccello di cui i vari
personaggi sentono il verso ma che non riescono mai a vedere, un
uccello che emette un verso simile a quello di una persona che gira
le viti, appunto “le viti del mondo”, e se non lo facesse il
mondo si sfascerebbe. Il protagonista e altri personaggi sentono il
verso di questo uccello in un momento delicato della loro vita.
L'autore mescola tutti questi ingredienti senza distinguere
chiaramente tra eventi reali ed eventi onirici e, come il
protagonista, anche il lettore spesso non capisce in quale dei mondi
si trovi. Nel romanzo troviamo tutti gli elementi cari a Murakami,
tra cui la descrizione dei bar, delle pietanze della musica e del
sesso.
Frasi sottolineate
“...ma in questo momento, mi creda, non sono
dell'umore giusto per ascoltare luoghi comuni di generico buonsenso”
(modo gentile per troncare una discussione: come sarebbe bello che
tale formula venisse utilizzata nei confronti di giornalisti e
intervistatori vari che fanno considerazioni e domande idiote)
“Mi domando se sia realmente possibile capire
perfettamente un'altra persona. Anche quando ci sforziamo di
conoscere qualcuno mettendoci tutto il tempo e la buona volontà
possibili, in che misura possiamo cogliere la sua vera natura?”
“Se non ti vendono un frigorifero fatti vendere
il ghiaccio” (lo spirito del compromesso)
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