venerdì 1 dicembre 2017

Liza Marklund – I dodici sospetti



Liza Marklund – I dodici sospetti (2015 ed. Marsilio, Collana Farfalle)
Trad. L. Cangemi 

Una sera piovosa d'estate, al termine della registrazione di un programma d'intrattenimento in un castello vicino a Stoccolma, la conduttrice viene trovata morta all'interno di un “ob-van”. Al castello sono rimaste dodici persone, ognuna delle quali con un risentimento specifico nei confronti della star, e che diventano quindi tutte sospettate dell'omicidio. C'è la direttrice di produzione invidiosa, il manager appena licenziato, il direttore della televisione che ha appena fatto fuori la presentatrice per gli scarsi risultati dei suoi programmi, e così via. Se poi ci aggiungiamo che tutti i personaggi erano ubriachi e nessuno ha un ricordo limpido della serata il mistero è servito a puntino. Annika Bengtzon, una giornalista d'inchiesta, si trova così a dover partire per il castello durante la festa di mezza estate, litigando con il compagno e mettendo a nudo tutte le sue insicurezze di donna, di moglie e di madre, ma ben consapevole del proprio lavoro e delle proprie capacità critiche e per questo invisa da alcuni colleghi in quanto la “preferita” dal condirettore Schyman.
La Marklund riesce a mantenere viva l'attenzione portando avanti le indagini, la vita privata di Annika e le vicende del giornale senza perdere colpi o confondere il lettore. L''unico dubbio è l'impressione di aver già letto qualcosa di simile nei grandi gialli del passato. Altro discorso è il ritratto della Svezia che la Marklund ci offre: sbornie di gruppo, il marito di Annika che si ubriaca anche a metà settimana, il sottobosco neonazista e chi più ne ha più ne metta.

Frasi sottolineate
“Non crederete che io ...” “A credere si va in chiesa” lo interruppe il poliziotto.
“Già. Pensi che prima o poi riuscirò mai a finire?” “Prima o poi si finisce sempre” rispose lui, sedendosi su un armadietto d'archivio. “L'importante è fare tutto per bene”.




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