2014, TEA, collana Best TEA trad. A. Tissoni
In questo thriller della serie
dedicata a Jack Reacher, il protagonista, Jack appunto, durante il
suo vagabondare per l'America viene a riportare un po' di giustizia
in un piccolo paese del Texas. La storia ha inizio quando Reacher
viene abbordato da Carmen, una messicana, che gli offre un passaggio,
come un qualsiasi automobilista che si rende gentile nei confronti
del prossimo. Peccato che Carmen lo scelga come potenziale sicario
del marito. Il motivo di una tale disperazione, che la mette sulle
strade alla ricerca di soggetti disposti a tanto, viene dal fatto che
solo dopo il matrimonio e trasferitasi a casa dei suoceri Carmen
abbia scoperto quanto il marito sia violento, razzista e xenofobo e,
come tutta la famiglia, odi i “mangiafagioli” - come vengono
chiamati in modo dispregiativo i messicani. Jack non è il solo che
ha provato a risolvere la questione di Carmen, tutti però hanno
inevitabilmente fallito. Dietro questa “tranquilla” e potente
famiglia texana c'è altro e Jack non fallisce nella duplice impresa,
quella di liberare Carmen e di porre fine alle attività collaterali
del marito. Ovviamente lo fa con i suoi metodi, quelli imparati in
anni di onorato servizio come maggiore della polizia militare.
Tutto già letto nei libri
precedenti. Nonostante tutto, però, Lee ha trovato la formula per
tenermi incollato anche a questa storia. Uno pensa che sia arrivato
al limite con le esagerazioni, ma si scopre che tale limite è solo
un gradino inferiore ad un altro. Inverosimile? Decisamente, ma il
fatto che Lee abbia scritto tanti libri della serie Jack Reacher, da
cui sono stati tratti anche un paio di film, qualcosa vorrà dire.
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