domenica 12 maggio 2019

Walter Quattrociocchi – Liberi di crederci


Parto da cosa non è questo libro: non è una raccolta di fake news, o, detta all’italiana, di “bufale”, ma un'analisi di come si diffondono le false notizie e cosa possa comportare la loro diffusione (...vedi l'elezione di Trump alla Casa Bianca), come mai si propaghino in fretta e in maniera inarrestabile.
Un libro che aiuta a riflettere fornendo gli strumenti per capire il fenomeno; peccato però che sia valido solo per chi a priori vuole essere critico e pensare con la propria testa. La velocità di Internet e dei social media non ci mette purtroppo al sicuro dal dilagare delle false notizie. Ma a questo punto mi chiedo: dipende solo da Internet o fa parte più in generale dalla natura umana? Certo, la rete è uno strumento che permette a molte persone di manifestare i propri pensieri ,che possono poi avere tanti lettori che, a loro volta, li possono condividere con altri lettori, propagandoli come una forma di contagio, in una modalità mai vista prima. Ma è solo questo?

Frasi sottolineate
Di certo, l'essere unano non è mai stato razionale. Pretendere che lo sia è rinnegare la parte più profonda della sua natura, e scoprire che non lo è dà la sensazione di “nudità” che Adamo ed Eva ebbero mangiando il frutto.

“molta della psicologia contemporanea mostra, in realtà, che la gente non usa la ragione per andare al di là delle sue intuizioni sbagliate, ma per cercare argomenti che confermano queste intuizioni...”

Quel che è certo è che spesso nel leggere la realtà usiamo lenti deformanti, adattate ai nostri occhi.

Non c'è dialogo, ma monologhi e tentativi di sopraffazione dell'avversario; non importa con quale argomento, l'obiettivo è annichilire.


Liberi di crederci. Informazione, internet e post-verità - Walter Quattrociocchi,Antonella Vicini - ebook

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