domenica 26 gennaio 2025

J.D. Vance – Elegia americana (trad. Roberto Merlini ed. Garzanti)

Vance ripercorre la sua vita con uno stile essenziale e diretto, quasi chirurgico. La sua infanzia e adolescenza si svolgono in un’America marginale, quella della classe lavoratrice bianca degli Appalachi, dove il sogno americano appare come un miraggio e la povertà si manifesta non solo in termini economici, ma anche culturali. L’autore descrive con onestà spietata una madre tossicodipendente e instabile. Non è un libro che celebra il successo personale. Vance non si propone come un modello, né indulge in facili morali. Piuttosto, invita il lettore a osservare con occhi nuovi il mondo che descrive, spingendolo a riflettere sulle contraddizioni e sulle responsabilità – sia individuali che collettive – che alimentano questa situazione. Non è un atto di accusa, ma un tentativo di comprensione, sebbene a volte duro e mai condiscendente. La forza narrativa del libro risiede nella sua capacità di intrecciare il racconto personale con temi universali. La povertà, la disoccupazione, la dipendenza da droghe e la violenza domestica non sono solo dati sociologici, ma esperienze vissute sulla pelle dell’autore e della sua famiglia. Eppure, all’interno di questo quadro desolante, emerge la figura della nonna, una donna dal carattere indomabile, che rappresenta per Vance una guida e una fonte di forza. È lei, con il suo amore imperfetto ma straordinario, a incarnare la possibilità di riscatto in un contesto apparentemente senza speranza. Il risultato è un libro che non si limita a raccontare una storia, ma apre uno squarcio su una realtà raramente esplorata con questa profondità. Le tensioni tra il senso di appartenenza e il desiderio di fuga, tra il peso delle radici e la spinta al cambiamento.

 Elegia americana - J. D. Vance - copertina

 


domenica 19 gennaio 2025

Jocelyne Saucier – Piovevano uccelli (trad. Luciana Cisbani ed. Iperborea)

Jocelyne Saucier, con Piovevano uccelli, ci regala un romanzo che affonda nelle profondità dell’animo umano, esplorando libertà, memoria e il legame indissolubile tra uomo e natura. Ambientato nelle maestose foreste dell’Ontario, questo libro è un viaggio in un mondo sospeso nel tempo, dove un gruppo di anziani ha scelto di isolarsi dalla società. Lontani dalle regole e dai condizionamenti, questi uomini hanno deciso di sparire, di farsi dimenticare. E nella solitudine della natura hanno trovato pace, una pace che per loro è l’unica possibile.

La quotidianità di questo microcosmo, scandita dai silenzi e dai ritmi della foresta, viene però sconvolta dall’arrivo di due donne, ciascuna con il proprio bagaglio di storie e segreti. La prima è una fotografa, mossa dal desiderio di far emergere una tragedia dimenticata: i devastanti incendi di Matheson, che hanno lasciato cicatrici indelebili nella storia della regione. La seconda è un’anziana donna, il cui passato si rivela poco a poco, come una vecchia fotografia che prende forma lentamente. Le loro presenze diventano un catalizzatore, capace di far riaffiorare segreti, spezzare equilibri e, al contempo, svelare la profonda umanità nascosta negli anziani protagonisti.

Gli incendi di Matheson, realmente accaduti, non sono solo un elemento narrativo, ma il cuore simbolico del romanzo. Simboleggiano la distruzione e la resilienza, il potere della memoria e la capacità di affrontare il dolore. Ogni personaggio porta con sé una ferita, un ricordo irrisolto, e tra loro spicca la figura di Ted, il leggendario sopravvissuto. La sua storia, però, rimane avvolta nel mistero, raccontata solo attraverso le parole degli altri: Ted muore poco prima dell’arrivo della fotografa, lasciando dietro di sé più domande che risposte.

La scrittura di Saucier è pura poesia. Essenziale, luminosa, ogni parola è dosata con maestria. Le descrizioni della foresta non sono semplici immagini: sono suoni, odori, sensazioni che trasportano il lettore in quel luogo remoto e incantato. Qui, il paesaggio si fonde con le emozioni, in un intreccio inscindibile tra esterno e interno, tra natura e introspezione. È in questa armonia che risiede la forza del romanzo.

Piovevano uccelli non urla, ma dice moltissimo. È una riflessione sulla vecchiaia, sulla libertà di scegliere come vivere e, forse, come morire. È un invito a fermarsi, ad ascoltare il silenzio, a vedere la vita da una nuova prospettiva. È una lettura che tocca corde profonde, che resta dentro a lungo dopo l’ultima pagina.

Se cercate un libro che vada oltre la trama, che vi offra un’esperienza emotiva e un viaggio interiore, Piovevano uccelli è la scelta perfetta. Un romanzo indimenticabile, che parla al cuore e alla mente con rara delicatezza.

 

Frasi sottolineate

Piscio bene come chiunque altro. I dottori non sono dei maghi, fanno errori come tutti quanti. Il mio si è sbagliato.”

Il sorriso, nelle persone che non hanno l’abitudine di farne, è un momento di rara bellezza. Illumina tutto il viso.

Piovevano uccelli - Jocelyne Saucier - Libro - Iperborea - Gli Iperborei |  IBS

 

domenica 12 gennaio 2025

Robin Sharma – Il monaco che vendette la sua Ferrari (trad. Anna Sudano - ed TEA)

Robin Sharma, con Il monaco che vendette la sua Ferrari, ci regala un romanzo che, dietro una narrazione semplice e diretta, nasconde un ambizioso progetto: creare un ponte tra la saggezza orientale e i principi occidentali di successo.

Al centro della storia c’è Julian Mantle, un avvocato brillante e spietato, perfetto emblema di una vita vissuta al massimo. Ma quel successo ha un costo: stress, insoddisfazione e un senso di alienazione che lo logorano fino a un punto di rottura. Un attacco cardiaco inatteso lo obbliga a fermarsi, a lasciare tutto e a scomparire dal mondo che lo aveva consacrato.

Quando torna, anni dopo, Julian non è più l’uomo che tutti ricordano. La Ferrari – simbolo del suo ego e di una corsa senza fine – è sparita. Al suo posto c’è un uomo diverso, sereno, consapevole, con una storia incredibile da raccontare: un viaggio verso le remote vette dell’Himalaya, dove ha incontrato maestri saggi e appreso lezioni che gli hanno salvato la vita e trasformato il suo modo di guardare il mondo.

Il libro affronta con leggerezza temi profondi: cosa significa essere felici, come trovare l’equilibrio tra ambizioni materiali e benessere interiore, e l’importanza di assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Sharma non si nasconde: attinge liberamente da concetti orientali e dalla filosofia new age, presentandoli con un linguaggio semplice, quasi didattico. Questo stile, se da un lato rende il messaggio accessibile a tutti, dall’altro potrebbe risultare prevedibile per chi cerca una riflessione più complessa.

Eppure, c’è qualcosa che resta. Il romanzo non dà risposte definitive a tutte le domande che pone, ma invita il lettore a fermarsi e riflettere su ciò che conta davvero nella vita. In un’epoca in cui tutto corre a velocità frenetica, questo invito a rallentare, anche solo per un momento, è già un merito che vale la lettura.

Frasi sottolineate 

Qualunque cosa ti capiti nella vita, tu solo hai la facoltà di decidere come reagire. Se ti abitui a cercare in ogni situazione il lato positivo, la qualità della tua vita sarà più elevata e più ricca.

... non cadere mai nel vizio di misurare la tua autostima sulla stima degli altri.

La realizzazione di obiettivi minori avvicina ai più importanti.

Gli unici limiti nella tua vita sono quelli che poni a te stesso. Solo quando ti avventuri fuori dal territorio della comodità ed esplori l'ignoto, incominci a esprimere il tuo vero potenziale.

Il momento migliore per piantare un albero sarebbe stato quarant'anni fa, il secondo è adesso. Non sprecare neanche un minuto dei tuoi giorni.

 

Il monaco che vendette la sua Ferrari - Robin S. Sharma - copertina