Robin Sharma, con Il monaco che vendette la sua Ferrari, ci regala un romanzo che, dietro una narrazione semplice e diretta, nasconde un ambizioso progetto: creare un ponte tra la saggezza orientale e i principi occidentali di successo.
Al centro della storia c’è Julian Mantle, un avvocato brillante e spietato, perfetto emblema di una vita vissuta al massimo. Ma quel successo ha un costo: stress, insoddisfazione e un senso di alienazione che lo logorano fino a un punto di rottura. Un attacco cardiaco inatteso lo obbliga a fermarsi, a lasciare tutto e a scomparire dal mondo che lo aveva consacrato.
Quando torna, anni dopo, Julian non è più l’uomo che tutti ricordano. La Ferrari – simbolo del suo ego e di una corsa senza fine – è sparita. Al suo posto c’è un uomo diverso, sereno, consapevole, con una storia incredibile da raccontare: un viaggio verso le remote vette dell’Himalaya, dove ha incontrato maestri saggi e appreso lezioni che gli hanno salvato la vita e trasformato il suo modo di guardare il mondo.
Il libro affronta con leggerezza temi profondi: cosa significa essere felici, come trovare l’equilibrio tra ambizioni materiali e benessere interiore, e l’importanza di assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Sharma non si nasconde: attinge liberamente da concetti orientali e dalla filosofia new age, presentandoli con un linguaggio semplice, quasi didattico. Questo stile, se da un lato rende il messaggio accessibile a tutti, dall’altro potrebbe risultare prevedibile per chi cerca una riflessione più complessa.
Eppure, c’è qualcosa che resta. Il romanzo non dà risposte definitive a tutte le domande che pone, ma invita il lettore a fermarsi e riflettere su ciò che conta davvero nella vita. In un’epoca in cui tutto corre a velocità frenetica, questo invito a rallentare, anche solo per un momento, è già un merito che vale la lettura.
Frasi sottolineate
Qualunque cosa ti capiti nella vita, tu solo hai la facoltà di decidere come reagire. Se ti abitui a cercare in ogni situazione il lato positivo, la qualità della tua vita sarà più elevata e più ricca.
... non cadere mai nel vizio di misurare la tua autostima sulla stima degli altri.
La realizzazione di obiettivi minori avvicina ai più importanti.
Gli unici limiti nella tua vita sono quelli che poni a te stesso. Solo quando ti avventuri fuori dal territorio della comodità ed esplori l'ignoto, incominci a esprimere il tuo vero potenziale.
Il momento migliore per piantare un albero sarebbe stato quarant'anni fa, il secondo è adesso. Non sprecare neanche un minuto dei tuoi giorni.
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