domenica 30 marzo 2025

Gian Arturo Ferrari – La storia se ne frega dell’onore (ed. Marsilio, Lucciole)

Ci sono libri che raccontano il passato con la voce monotona degli archivi, e poi ci sono quelli che lo riportano in vita, vibrante e inquietante. "La storia se ne frega dell’onore" appartiene a questa seconda categoria.

Siamo a Milano nel 1936, nel cuore del regime fascista. Luigi Bassetti, un direttore editoriale e oppositore del regime, perde la vita in quello che sembra un semplice incidente stradale. Ma le cose non sono così semplici. C’è un manoscritto scomparso, un’autobiografia esplosiva che potrebbe mettere in discussione una verità tanto sbandierata dal fascismo. E poi c’è Donatella, la compagna di Bassetti, che non si accontenta di risposte superficiali. Un commissario indaga, muovendosi tra ombre che lo sovrastano, tra delazioni e mezze verità.

Il fascismo qui non è solo uno sfondo storico; è un’atmosfera che pervade ogni gesto, ogni conversazione, ogni sguardo. È la paura che costringe a sussurrare invece di parlare, il sospetto che si insinua nelle amicizie, la consapevolezza che la giustizia non è affatto sinonimo di verità.

La scrittura di Ferrari è precisa e diretta. Non si perde in divagazioni inutili, non cerca effetti speciali. Racconta i fatti e lascia che siano i dettagli a parlare. Il risultato è un romanzo che è sia un’indagine che una riflessione sul potere, sulle sue ipocrisie e sulla vulnerabilità di chi cerca di opporsi.

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La storia se ne frega dell'onore - Gian Arturo Ferrari - ebook

domenica 16 marzo 2025

Alice Basso – Scrivere è un mestiere pericoloso (ed. Garzanti)

Vani Sarca scrive per gli altri. È una ghostwriter, il che significa che ogni volta si trasforma in qualcuno di diverso: in un libro è una neuroscienziata, in un altro un’influencer. Questa volta deve raccontare la storia di un’anziana domestica legata alla famiglia più potente di Torino. Un incarico che sembra semplice, almeno in apparenza.

Ma poi, qualcosa non torna. C’è una confessione di un omicidio, avvenuto anni prima, che ha un colpevole diverso. Vani, con il suo talento nel leggere tra le righe, si ritrova suo malgrado coinvolta in un’indagine.

Ad affiancarla c’è il commissario Berganza, un uomo di poche parole e molto fascino, con cui ha iniziato a collaborare. Insieme cercheranno di ricostruire la verità, mescolando intuito, logica e un pizzico di incoscienza.

"Scrivere è un mestiere pericoloso" è il secondo romanzo della serie di Alice Basso con protagonista Vani Sarca, una ghostwriter brillante e sarcastica, che si muove tra parole e misteri con uno stile tutto suo. Se cercate un giallo fuori dagli schemi, con una protagonista irresistibile, questo libro è quello che fa per voi.


Frasi sottolineate

Incredibile quanto le cose che razionalmente sai benissimo ti si cancellino dal cervello quando sei travolto dalle emozioni. Neuroni contro ormoni: sempre una carneficina, e i buoni non vincono quasi mai.

Ma magari è solo che hanno ragione quelli che si spezzano un dito per dimenticarsi il mal di denti. Sembra che l’essere umano abbia spazio dentro di sé per un solo malessere alla volta.

Berganza ha un buon dopobarba. E se n’è messo poco, come le persone di classe…

Scrivere è un mestiere pericoloso - Alice Basso - copertina

domenica 9 marzo 2025

Francesco Bonami – Lo potevo fare anch’io (Ed. Piccola biblioteca Oscar Mondadori)

Quante volte, davanti a un’opera d’arte, soprattutto se moderna, ci siamo detti: “Lo potevo fare anch’io”? È un pensiero che suona quasi come un modo per giustificarci, per chiudere la questione e non affrontare il fatto che, in realtà, non l’abbiamo fatto. Non ci abbiamo pensato, non siamo andati oltre, e tutto ciò che segue sarà solo un tentativo di imitazione, una distorsione della realtà. È proprio a questo tipo di reazione che Francesco Bonami risponde nel suo libro Lo potevo fare anch’io. Con il suo stile ironico e provocatorio, ma al contempo chiaro e incisivo, l’autore ci guida nel mondo dell’arte contemporanea, smontando una volta per tutte il mito dell’opera facile e banale. L'arte contemporanea, del resto, è sempre stata un campo di divisioni: c'è chi la ama, chi la detesta, e chi, di fronte a un’opera minimalista o concettuale, partendo dalla propria perplessità, sente il bisogno di liquidarla con un giudizio superficiale.

Bonami è un critico d’arte e un curatore di fama internazionale, ci guida in questo viaggio attraverso i meccanismi che determinano il valore di un’opera in maniera leggera e ironica. La sua scrittura non ha l’aria di un trattato accademico accessibile anche a chi non è esperto del settore. Non si tratta di un testo che vuole impartire lezioni, ma di un invito a riflettere e a mettersi in discussione.

Nel libro, Bonami ci parla di artisti come Duchamp, Warhol e Hirst, spiegandoci perché opere che sembrano semplici, se non addirittura banali, siano in realtà il frutto di intuizioni straordinarie, di visioni che ci costringono a rivedere le nostre certezze. E se, leggendo, vi siete detti “Lo potevo fare anch’io”, probabilmente il libro vi farà capire che no, non l’avreste potuto fare. E che forse, dopo tutto, un’opera d’arte non è solo una questione di abilità tecnica, ma anche di pensiero e visione.

È un piccolo viaggio in cui la provocazione si trasforma in occasione di riflessione, e l’arte contemporanea diventa finalmente qualcosa che possiamo cercare di comprendere, anche se non sempre riusciamo ad apprezzarla fino in fondo.

 

Frasi sottolineate

Potevo farlo anch’io, ma non ci ho pensato, pensavo ad altro, e guardando il muro bianco del mio salotto sognavo magari di poter comprare un bel paesaggio di montagna. Il bello dell’arte sta proprio nel fatto che, no,non potevamo farlo anche noi.

Ogni libro sull’arte che voglia essere una critica e un dibattito è un processo a porte chiuse dove il giudice, l’accusa, la difesa, la giuria e il boia sono una persona sola, l’autore. Il processo però si riapre una volta che il libro finisce nelle mani del lettore e sarà allora l’autore a diventare imputato.

Lo potevo fare anch'io. Perché l'arte contemporanea è davvero arte - Francesco Bonami - copertina


domenica 2 marzo 2025

Walter Lord – Titanic, La vera storia (trad. Carla Venga, ed. Garzanti, Elefanti Bestseller)


Ci sono alcuni libri appassionanti che non svaniscono nel tempo, e “Titanic, la vera storia” di Walter Lord è uno di essi. Anche oggi, questo libro, pubblicato nel 1955, si distingue come uno dei resoconti più dettagliati e coinvolgenti del disastro del Titanic. Attraverso le testimonianze dirette dei sopravvissuti, Lord ricrea con cura i dettagli dell'ultima notte del Titanic, dal momento in cui colpì l'iceberg fino a quando la nave affondò nelle profondità dell'Atlantico.

Ciò che rende questo libro così potente è la sua capacità di farci immergere nell'evento con una prosa chiara e incisiva. Non ci sono fronzoli emotivi; la storia si sviluppa in modo sorprendentemente diretto, permettendo ai fatti e alle voci delle persone di emergere. Come lettore, ci si sente a bordo della nave, percependo l'acqua gelida, la confusione e il panico, ma anche il coraggio e la dignitosa compostezza di coloro che affrontano l'inimmaginabile. Questo libro è stato fondamentale per anni per chi desidera comprendere cosa sia realmente accaduto quella notte. Non è solo una rivelazione, ma un racconto che risveglia le nostre vulnerabilità più profonde di fronte a un destino ineluttabile. La grandezza del Titanic e il suo affondamento prematuro continuano a suscitare un forte interesse. Mentre il relitto giace a una profondità di 4.000 metri, l'orrore del disastro persiste, portando con sé il peso di oltre 1.500 anime perdute.

Anche se il libro è stato scritto negli anni '50, sorprende per la precisione della sua rappresentazione. Certamente, alcuni dettagli rimangono poco chiari, e scoprire la verità assoluta non sarà mai possibile. È una lettura imprescindibile per chiunque voglia conoscere il viaggio inaugurale del Titanic al di là della leggenda.

 

Titanic. La vera storia - Walter Lord - copertina