domenica 14 gennaio 2024

Antonio Manzini - Non è stagione (Sellerio Editore)

La morte di due balordi in un incidente stradale e la scomparsa di una ragazza hanno qualcosa in comune: la 'ndrangheta.

Il vicequestore si ritrova alle prese con un incidente stradale che rivela una serie di eventi intricati, come il rapimento di una ragazza. Inoltre, questo rapimento non viene denunciato dai genitori, ma dalla sua amica.

Così, Schiavone si concentra su quest'ultimo caso, mettendo in ordine una serie di tasselli che mostrano come, persino in Val d'Aosta, operi la criminalità organizzata; anche i suoi uomini rimangono senza parole, pensando che fosse un fenomeno che colpisse altre regioni.

La vita sentimentale di Rocco continua a essere deludente. Nel corso di un libro, riesce a far arrabbiare la sua fidanzata e la sua nuova amante, e entrambe gli rovesciano addosso l'aperitivo.

Infine, per non farsi mancare niente, il suo passato irrompe prepotentemente nel presente facendo una vittima innocente.

Il vicequestore, interpretato da un favoloso Giannini sullo schermo, è un uomo cinico e disincantato, ma anche intelligente e determinato. È anticonformista, tratta male i suoi agenti meno brillanti, è geloso, si rilassa con la preghiera mattutina a base di cannabis.

Il suo passato, inseguitore implacabile, contribuisce a plasmare un personaggio intrigante e credibile, sapientemente delineato da Manzini, il quale con maestria conduce la narrazione attraverso le intricanti vicende di questo protagonista.


Frasi sottolineate

Fa male l’assenza? No. Fa male la perdita. Che è altro dall’assenza. La perdita sa cosa ha perso. L’assenza può essere un vago sentore, un’emozione senza corpo e senza suono di qualcosa che manca e che non ho, ma che non so cos’è. La perdita, è quella che provo io, perché lo so. Ed è peggio dell’assenza. Perché quello che conoscevo e che tenevo fra le dita non c’è più. Non sarà più.

Non è stagione - Antonio Manzini - copertina

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