"Papà, fatti sentire" di Stefania Andreoli è un libro che
esplora con profondità e sensibilità il ruolo del padre nella
società contemporanea. L’autrice, attraverso un’analisi accurata
delle esperienze e delle testimonianze di adolescenti e giovani
adulti, dipinge un quadro significativo delle sfide e delle
opportunità che i padri di oggi affrontano.
Uno
degli aspetti più rilevanti del libro è la sua capacità di dare
voce alle emozioni spesso inespresse dei padri. Andreoli mette in
evidenza come la società tenda a confinare gli uomini in un ruolo
stoico, poco incline all’espressione emotiva, impedendo la
creazione di relazioni autentiche e profonde con i figli. I modelli a
cui i padri di oggi si ispirano appartengono spesso a una generazione
passata, risultando quindi non più aggiornati.
L’autrice
propone un nuovo paradigma di paternità, fondato sull’ascolto
empatico, sulla comunicazione aperta e sul coraggio di esprimere le
proprie emozioni. Secondo Andreoli, questo approccio è cruciale per
costruire un legame solido e duraturo con i figli, aiutandoli a
crescere come individui sani e consapevoli.
"Papà,
fatti sentire" è un libro prezioso non solo per i padri, ma
anche per le madri e per i figli, offrendo spunti di riflessione e
strumenti utili per migliorare la qualità delle relazioni familiari.
Frasi
sottolineate
Il cambiamento è la sfida in assoluto più affascinante ma anche più
difficile da affrontare per l’essere umano, soprattutto il
cambiamento individuale, sul piano personale.
Ma la risposta di un buon educatore non è nemmeno «lo faccio per
te», così colpevolizzante e ricattatoria. … La risposta migliore
di un buon educatore è che una cosa la faccio o non la faccio, la
concedo o non la concedo in base a quanto la tal cosa ti fa progredire
nella vita. In base a quanto senso ha, nel tuo processo di
trasformazione e cambiamento e divenire di te stesso.
… oggi i ragazzi non studiano perché studiare è silenzio,
concentrazione, solitudine e fatica e loro semplicemente non sono
programmati in tal senso.
Lo dico alle mamme che sgridano i figli perché bagnano il pavimento
giocando nella vasca da bagno, ai papà che riprendono quelli che si
sbrodolano mangiando il gelato, ai genitori che nel primo
quadrimestre già danno i figli per bocciati, alle famiglie che sono
alle prese con dei figli scassatissimi: sorprendi prima di tutto te
stesso, e poi tuo figlio. Sorridi. ... E ricordati che le piastrelle
si asciugano, le magliette si lavano, dopo il primo c’è il secondo
quadrimestre e se tuo figlio ha vent’anni può essere a brandelli
finché vuoi, ma ha ancora tutta la vita per rimetterli insieme.
“Educazione al rimedio”
Le previsioni sul futuro andrebbero chieste solo a chi
ragionevolmente possa farne, e dunque a nessuno.