La biografia di Dante, scritta da Alessandro Barbero, è un lavoro straordinario che inizia con la battaglia di Campaldino, dove Dante stesso si trova tra i cavalieri in prima fila. Questo dettaglio solleva la domanda sul suo rango nella società e del motivo per cui occupasse quella posizione di prestigio.
Barbero, come un attento investigatore, ricostruisce minuziosamente la vita di Dante e della società fiorentina tra il 1200 e il 1300, basandosi su documenti originali che sono sopravvissuti nel corso dei secoli.
Barbero, però, mette in guardia il lettore sull’incertezza, o sulla non piena verificabilità, delle informazioni, delle azioni, e delle intenzioni.
Si muove tra le ombre dei documenti e dei registri dell’epoca, invitandoci a continuare la lettura con una scrittura attenta e consapevole delle sue stesse limitazioni.
Dante ha cambiato frequentemente opinione riguardo alla trama generale e ai dettagli della sua vita: facendoci capire che siamo innanzitutto nella storia di un’anima. Emergono frammenti appassionanti di uno spirito combattivo, avvolto in una fierezza nostalgica, con ripensamenti, contraddizioni e ostili orgogli: come il suo rifiuto sprezzante dell’amnistia per gli esiliati datato 1315.
Nessun commento:
Posta un commento